ASCOLI PICENO – Ancc-Coop, Ancd-Conad, Confcommercio e Federdistribuzione si sono ritrovate a Roma  nella sede di Confcommercio per fare il punto sulla crescita inarrestabile del costo dell’energia  che si sta abbattendo sulle imprese del terziario di mercato, dei servizi e della distribuzione  moderna con aumenti delle bollette e dei costi di gestione non più sostenibili.  

Uno scenario che, in assenza di forti misure di contrasto e sostegno, mette seriamente a  rischio la prosecuzione dell’attività di tantissime imprese nei prossimi mesi; da qui ai primi sei  mesi del 2023, sono a rischio circa 120mila imprese del terziario di mercato e 370mila posti di  lavoro.  

Tra i settori più esposti ai rincari energetici, il commercio al dettaglio, in particolare la  distribuzione tradizionale e moderna del settore alimentare, la ristorazione, la filiera turistica, i  trasporti che, a seconda dei casi, registrano rincari delle bollette fino a tre volte nell’ultimo anno e  fino a cinque volte rispetto al 2019, prima della pandemia. 

 Per contrastare questi effetti ed evitare il rischio chiusura delle imprese, Confcommercio, ANCC Coop, ANCD-Conad e Federdistribuzione hanno condiviso una serie di proposte al Governo e al  Parlamento da attuare con urgenza: 

  • incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50% nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100%, misura che andrà estesa anche all’ultimo  trimestre dell’anno, rendendola accessibile anche ai soggetti esercenti attività di impresa, arti o  professioni con potenza installata inferiore a 16,5 KW. 
  • ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022; 
  • incremento fino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le PMI anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate  dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica. 
  • esonero per gli utenti finali dal pagamento degli oneri generali di sistema, fintantoché la situazione internazionale non si sarà risolta e i prezzi dell’energia non saranno ritornati ai valori  pre-crisi.  

“Ci sono intere filiere, dall’alimentare, al turismo, ai trasporti, che stavano provando a  ripartire dopo le difficoltà causate dalla pandemia – afferma Fausto Calabresi, presidente  provinciale della Confcommercio picena – e che ora si trovano a fronteggiare un aumento dei  costi energetici che smorza qualsiasi possibilità di ripresa.” 

 “Uno dei rischi ulteriori del caro bollette – commenta Alessandro Scarioni coordinatore  provinciale Confcommercio – è il calo dei consumi da parte dei cittadini, anche loro tartassati:  quindi addio ai sogni di crescita, che è indispensabile per avere credibilità sui mercati finanziari”. 


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