SPINETOLI – Dopo due anni di attesa, torna la rievocazione dei storica della “Festa dell’Uva” con la sfilata dei “carri dell’uva”, una delle manifestazioni più antiche del territorio piceno. Sabato 10 settembre il centro di Spinetoli rivivrà ancora una volta le antiche tradizioni contadine, i suoi sapori e i suoi profumi.  

Spinetoli si trova al centro della bassa vallata del Tronto in una zona storicamente importante per la produzione vitivinicola. Anche se al giorno d’oggi le condizioni produttive ed economiche sono cambiate, le tradizioni contadine rimangono. La vendemmia è, da sempre, uno dei momenti principali dell’annata agricola. La raccolta dell’uva a fine estate fino al momento “magico” dell’ottenimento del vino erano considerate dai lavoratori agricoli un’autentica ricorrenza, un’importante occasione di socializzazione e di allegria. È proprio in questo contesto che si inserisce la “Festa dell’Uva”.

La festa fu istituzionalizzata nei primi decenni del Novecento come si ricava da un articolo presente nel periodico locale “Eja! Dalla città e dalla provincia” (edizione numero 45 dell’8 settembre 1939): «Il Consiglio Provinciale delle Corporazioni di Ascoli comunica le date delle celebrazioni nei Comuni della provincia per la X Festa Nazionale dell’Uva, date riguardanti il mese di ottobre – Spinetoli -». La festa era quindi celebrata già nel 1929, oltre novant’anni fa. 

La “Festa dell’uva” di Spinetoli si tiene ogni anno, la seconda settimana di settembre, nell’ambito dei festeggiamenti in onore di Maria SS. delle Grazie, dedicataria del Santuario omonimo situato nel centro storico del Comune.  Ad essa è associata una sagra alimentare, anch’essa tradizionale. Si tiene ormai da quasi un cinquantennio la “Sagra dello stoccafisso”, piatto tipico che si consumava in campagna del periodo della vendemmia. 

Alla Festa dell’Uva è abbinata una sfilata di carri allegorici, progettati e realizzati da giovani del luogo, che riproducono le tipiche case contadine della zona e la riproduzione delle attività tipiche legate alla vendemmia. Oggi moderni trattori hanno sostituito le coppie di buoi nello spostamento dei carri allegorici. Questi sono realizzati da gruppi di giovani in competizione tra loro (c’è un premio finale) che impegnano parte del loro tempo libero per la realizzazione. Oltre alla sfilata dei carri, ogni gruppo realizza un “quadro vivente” relativo alla vita nei campi.

La festa di Spinetoli dunque, oltre ad essere un’occasione di divertimento, va considerata soprattutto per l’aspetto antropologico: è una grande festa del raccolto e ricorda la storia e la passione della gente di campagna, impegnata fin dai tempi antichi nella coltivazione dell’uva.  Durante la festa vengono rivissute le tradizioni, con la riproposizione degli elementi tipici della civiltà contadina: i canti e i balli popolari che si facevano sull’aia, nel periodo della vendemmia, al suono degli organetti; il ballo tradizionale (il popolare “saltarello”) viene presentato da gruppi folcloristici locali. 

La sfilata finale costituisce l’occasione per socializzare e rinnovare la tradizione di questa celebrazione popolare che, grazie anche all’abbinamento con altri eventi, è un’autentica “festa di popolo”, con tanti visitatori che arrivano anche da lontano, contagiati dall’anima popolare della rievocazione. Ogni anno la grande partecipazione è dovuta proprio dal fatto che si tratta di una manifestazione che consente di staccare dalla normale routine quotidiana ma vuole anche onorare la perpetuazione di una tradizione antica.


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