ASCOLI PICENO – Sono 24 i convocati di Mister Bucchi per la partita col Parma, in programma domani alle ore 14 al Del Duca e valida per la 6^ giornata del Campionato di Serie BKT. Agli indisponibili già noti si aggiunge Falasco, che al Curi di Perugia aveva rimediato una contusione al quadricipite. Rientra dalla squalifica Caligara. L’Ascoli giocherà con il lutto al braccio per le vittime dell’alluvione che ha colpito le Marche del nord.

L’Ascoli Calcio, da Patron Massimo Pulcinelli alla Dirigenza tutta fino ai tesserati, esprime le più sentite condoglianze alle famiglie colpite dalla tragedia ed esprime massima vicinanza al popolo marchigiano. Un popolo che, anche in questo scenario apocalittico, saprà rialzarsi e ricominciare, come ha sempre fatto. Oggi, però, sono dolore e speranza gli unici sentimenti che accomunano l’intera regione e non solo: il dolore per chi non c’è più, la speranza per i quattro dispersi. Forza popolo delle Marche!

ASCOLI Convocati: PORTIERI: 46 Baumann, 12 Bolletta, 13 Guarna DIFENSORI: 17 Adjapong, 55 Bellusci, 33 Botteghin, 20 Donati, 21 Giordano, 5 Quaranta, 2 Salvi, 4 Simic CENTROCAMPISTI: 77 Buchel, 8 Caligara, 18 Collocolo, 27 Eramo, 99 Fontana, 32 Giovane ATTACCANTI: 26 Bidaoui, 9 Dionisi, 23 Falzerano, 15 Gondo, 7 Lungoyi, 90 Mendes, 29 Palazzino

PARMA CONVOCATI: Dopo l’allenamento di rifinitura di questa mattina al Centro Sportivo di Collecchio, l’allenatore Fabio Pecchia ha convocato per la partita contro l’Ascoli, 23 calciatori: Portieri: 1 Buffon, 22 Chichizola, 40 Corvi. Difensori: 4 Balogh, 39 Circati, 26 Coulibaly, 15 Delprato, 17 Oosterwolde, 24 Osorio, 5 Romagnoli, 30 Valenti, 47 Zagaritis. Centrocampisti:  23 Camara, 8 Estévez, 20 Hainaut, 24 Jurić, 19 Sohm. Attaccanti: 7 Benedyczak, 13 Bonny, 45 Inglese, 98 Man, 11 Tutino, 10 Vazquez.

 

 

Mister Bucchi, alla vigilia della sfida di campionato col Parma, è tornato a parlare della sconfitta di Perugia. Il tecnico aveva assistito alla partita dalla tribuna per via della squalifica: “L’impressione avuta dall’alto, e confermata nel rivedere la gara, è che siamo stati poco cattivi. Ho sentito parlare di atteggiamento sbagliato, ma non è stato questo. Soprattutto in fase di non possesso, abbiamo recuperato moltissimi palloni; alla squadra più fisica del campionato abbiamo sottratto l’80% delle seconde palle, abbiamo concesso poco e quello che abbiamo concesso è legato a disattenzioni e leggerezze riconducibili a mancanze nostre, mancanza di furbizia e malizia. Mi riferisco alle due punizioni in cui avevamo la palla noi e invece abbiamo lasciato agli avversari e ci siamo girati. Avremmo dovuto avere la scaltrezza di metterci sulla palla, non farli battere, come una squadra matura ed esperta deve fare.”

“Detto questo, abbiamo avuto moltissimo possesso palla, ma abbiamo tirato poco, ci è mancata la cattiveria nel finalizzare e nel concretizzare. Nel secondo tempo con quattro punte il problema è stato lo stesso, perché dipende dal numero degli attaccanti, ma dal modo di attaccare. Non siamo stati incisivi, cattivi, non siamo stati bravi nel trovare soluzioni, potevamo fare trenta cross e ne abbiamo fatti cinque, potevamo fare venti tiri ma ne abbiamo fatti due. Sono queste le cose che spostano l’equilibrio di una partita, che, per carità, avremmo potuto anche perdere, ma che il Perugia ha fatto poco per vincere. A fine gara ho detto ai ragazzi: ‘Questa partita l’abbiamo persa noi, dobbiamo essere rammaricati perché siamo padroni del nostro destino, ma a volte lo indirizziamo male’. Ci sono state anche cose positive, siamo migliorati soprattutto nella prima fase di impostazione e di possesso palla, abbiamo trovato più geometrie, più linee di passaggio. Non siamo stati bravi, abili, cattivi, concentrati, vogliosi di far gol e determinati negli ultimi trenta metri. Su questo aspetto dobbiamo lavorare, se dopo cinque partite fossimo perfetti, sarei preoccupato. Questa squadra ha margini di crescita importanti, senza mai perdere di vista le nostre caratteristiche: correre, aiutarci, lavorare sodo, uniti e compatti, umili, perché queste sono le basi. Non sono preoccupato per gli errori commessi, ovviamente sono aspetti su cui dobbiamo lavorare molto e in fretta.

Lavoriamo da due mesi, questa squadra ha una grande anima e attorno ad essa va cucito il vestito congeniale alle caratteristiche dei giocatori. Credo che questo sia il vestito giusto per questa squadra, chiedo solo di fare meglio le cose che ci riescono molto bene in allenamento. Le partite sono dei test e mi aspetto di vedere miglioramenti di partita in partita”.

 

Il tecnico analizza anche la situazione indisponibili: “Dispiace non avere Leali e Gnahoré per un po’ di tempo, Eddy sarebbe stato per caratteristiche il sostituto di Saric. Rientra Caligara dalla squalifica. Ho la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi che in allenamento danno tanto, mi mettono in difficoltà, non abbiamo titolari inamovibili o delle alternative, sono tutti grosso modo sullo stesso livello. Ciciretti e Falasco spero che dalla settimana prossima potranno lavorare parzialmente in gruppo per poi tornare a tutti gli effetti per la settimana successiva”.

 

Sul Parma: “Il Parma, come tante altre squadre, deve trovare una quadratura, che si ottiene col lavoro, col tempo, attraverso le vittorie e le sconfitte, utili anche per capire come reagisce il gruppo. Io voglio che il mio gruppo reagisca sempre con ottimismo e positività, dobbiamo coltivare l’entusiasmo anche quando è difficile perché una sconfitta nell’immediato ti lascia una sensazione negativa. Poi si volta pagina, abbiamo un’altra occasione in casa contro un Parma forte, sbarazzino, che gioca, vogliamo che sia una bella partita, speriamo con tante occasioni da gol, soprattutto le nostre. Giocheremo per vincere, coraggiosissimi, andiamo a fare una bella partita per continuare a crescere, migliorare, correggere i difetti che abbiamo, continuare sulle cose positive. Il Parma ha tanti giocatori che lo scorso anno erano in Serie A, con una mentalità da Serie A, con tanta qualità, ma anche con difetti, come li abbiamo noi e dovremo essere bravi ad approfittarne”.

 

L’ultimo pensiero è per le vittime dell’alluvione che ha colpito il nord delle Marche: “Abbiamo seguito a distanza, la notizia ci ha scioccato, a nome di tutta la Società siamo vicini alle vittime e alle loro famiglie, un pensiero sarà rivolto loro anche domani”.

 

 

Fabio Pecchia, tecnico del Parma, durante la conferenza stampa  nella sala stampa del Centro Sportivo di Collecchio.

L’Ascoli? Un ambiente molto caldo e acceso, che spinge e che dà energie. E’ una squadra molto esperta, che ha cambiato qualcosa soprattutto nella parte centrale, ma ha giocatori che lavorano insieme e da tempo. Noi ci dobbiamo far trovare pronti, ho grandissima fiducia nel gruppo perché già lo abbiamo dimostrato che in ambienti particolarmente accesi e stimolanti, i miei sapranno giocarsela. La squadra non può essere condizionata dagli assenti, il gruppo deve continuare a lavorare e avere la forza di affrontare le partite. Il gruppo è competitivo per fare le proprie cose, deve avere la voglia di volerci migliorare costantemente e concentrarci sul lavoro. Pensiamo a chi sarà pronto per sabato. Avere un’identità ed essere divertenti, essere efficaci e creare una stile di gioco. Bisogna continuare e insistere, lì c’è la forza di una squadra con un gruppo forte e una mentalità forte. Che stiamo costruendo. Il termine giusto è insistere.

Mi dispiace che abbiamo perso alcuni giocatori, dispiace per noi, per tutto l’ambiente, ma abbiamo una rosa di poter scendere in campo, di poter fare cambi e di poter affrontare la partita al meglio delle nostre possibilità. Ci sarà anche Osorio, è un grande piacere, l’ho visto motivato ed era da tanto tempo fuori. E’ in condizione giuste psico-fisiche per poter tornare in gruppo. L’unico è Bernabé che pensavamo di poterlo tenere dentro, ma forse il rischio è troppo grosso e non ci sarà. Il sistema di gioco? Si potrebbe sicuramente modificare, anche perché è giusto avere un piano differente sul quale bisogna prepararsi e lavorare. Nel corso della stagione, questo l’ho sempre detto fin dalle prime volte, poter cambiare sistema, con un vertice alto e basso, ci possiamo lavorare. Lo teniamo nel nostro bagaglio di conoscenza ed esperienza, ci stiamo lavorando, l’importante è che il Parma faccia la partita, abbia voglia di fare le cose con grandissima personalità con forte convinzione dei propri mezzi

 

 

 

 


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