VISSO – Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nella stagione estiva appena trascorsa, ha accolto e favorito un progetto di tesi della professoressa Alessandra Roncarati, con lo scopo di individuare le vulnerabilità di un’azienda del territorio rispetto alle predazioni da fauna selvatica, in particolare riferibili al lupo.

Lo studio, a carattere sperimentale, si è svolto sul Monte Cardosa nel comune di Visso applicando il metodo Pan (Predatori Allevatori Natura) messo a punto dal professor Giampaolo Pennacchioni del Centro Studi per l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini.

La tematica ha suscitato l’interesse di una studentessa, laureanda in Medicina Veterinaria, che è stata coinvolta in tutte le fasi sperimentali.

Alla luce di quanto analizzato, i ricercatori hanno proposto all’allevatore il rafforzamento del gruppo canino preposto alla custodia del gregge con l’acquisizione di due cuccioli di Pastore Abruzzese provenienti da un allevamento di fiducia dello Cseba, situato in provincia dell’Aquila.

Il progetto si inserisce in percorsi che il Parco costantemente propone per permettere e favorire una convivenza fra attività agro-silvo-pastorali e fauna selvatica.

È volontà del Parco continuare a destinare risorse per la prevenzione dei danni da fauna, nonché offrire la propria disponibilità per iniziative a difesa e sostegno di quelle attività che, se condotte secondo buone pratiche ed in una logica di sostenibilità, risultano fondamentali per favorire la tutela degli agroecosistemi.


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