COMUNANZA –  Raffica di controlli dei Carabinieri Forestali di Comunanza nell’ambito dell’’Operazione “Diana”, partita da una segnalazione pervenuta al numero verde di emergenza ambientale “1515”: le attività investigative condotte dai militari hanno portato alla luce numerose violazioni di legge; in totale sono state identificate e sanzionate 8 persone tra trasgressori e obbligati in solido per gli illeciti commessi.

Segue il comunicato del Gruppo di Ascoli Piceno dei Carabinieri Forestali:

«L’Operazione “DIANA”, iniziata nei primi giorni del mese di settembre in seguito ad una segnalazione pervenuta al numero verde di emergenza ambientale “1515”, si è conclusasi in data odierna.
Le attività investigative condotte dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Comunanza (AP) hanno portato alla luce numerose violazioni di legge che hanno comportato la contestazione e la notifica di ben 15 sanzioni amministrative per un ammontare totale di alcune migliaia di euro. In totale sono state identificate e sanzionate 8 persone tra trasgressori e obbligati in solido per gli illeciti commessi.

I militari hanno accertato diverse violazioni di legge che hanno riguardato diversi settori della normativa: si va dalla detenzione di cani privi di microchip al mancato trasferimento di proprietà degli animali (procedura che è obbligatoria) fino alla detenzione dei cani in luoghi non idonei al loro stato di benessere, in violazione al Regolamento Regionale n. 2 del 13 novembre 2001 (di attuazione della Legge Regionale numero 10 del 20 gennaio 1997 “Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo e s.m.i.”).

I Carabinieri Forestali evidenziano che è buona norma non affidare gli animali d’affezione in maniera incauta a persone non ben conosciute senza accertarsi preventivamente – per quanto possibile – della loro competenza e serietà, verificando inoltre che la struttura di ricovero sia in regola con le normative vigenti.

A tale riguardo, è bene far conoscere che i canili o i rifugi adibiti alla custodia, al mantenimento o all’allevamento dei cani, devono possedere i seguenti requisiti: dotazione di box individuali o collettivi così strutturati:
1) una parte coperta con annesse cucce ben coibentate ed impermeabilizzate che fornisca protezione dalle temperature e dalle condizioni climatiche avverse;

2) una parte scoperta con una superficie minima per capo di almeno 8 mq per il singolo capo più 4 mq per ogni successivo capo;
3) il pavimento dei box deve essere costruito con pendenza idonea a consentire il deflusso delle acque di lavaggio; i pianali rialzati, all’interno delle cucce, devono essere in materiale plastico o listelli in legno;

c) dotazione di efficiente approvvigionamento idrico e di un sistema di scarico degli effluenti e delle acque di lavaggio a norma di legge per consentire l’obbligatoria pulizia e almeno trimestrali disinfezioni, disinfestazioni e derattizzazioni;
d) opportuna recinzione con strutture metalliche idoneamente installate;

e) presenza di un ampio cortile recintato comunicante con i box, per la sgambatura quotidiana degli animali;
f) numero massimo di cani per box: 4 capi adulti o 1 femmina con relativa cucciolata. In alternativa ai box, i rifugi possono essere dotati di aree all’aperto di almeno 20 mq per capo, con parte coperta con annesse cucce, secondo le caratteristiche sopra indicate.

Solamente rispettando le norme previste dalla legge si potranno garantire condizioni di sicurezza e benessere ai cani, fedeli amici dell’uomo.
Il numero verde di emergenza ambientale “1515” è a disposizione dei cittadini per la segnalazione di comportamenti e situazioni in danno dell’ambiente e degli animali».


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