ASCOLI PICENO – Di seguito una nota stampa, giunta in redazione il 25 novembre, dal Tavolo Piceno Acqua Comune.

Una delegazione del Tavolo Piceno Acqua Bene Comune ha incontrato nei giorni scorsi i presidenti della
Ciip Alati e dell’Ato5 Fioravanti con i massimi dirigenti dei due enti allo scopo di fare il punto sugli
interventi necessari ad assicurare acqua di qualità adeguata ed un servizio di depurazione idoneo alla
salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica a tutti i cittadini del piceno e del fermano a condizioni di
sostenibilità economica. Interventi preannunciati in un precedente incontro del Marzo scorso.

Nella riunione sono riemerse le luci e le ombre preoccupanti che caratterizzano lo stato del Servizio Idrico
territoriale. Se da un lato la delegazione delle associazioni ha registrato con favore l’imminente gara
d’appalto per realizzare alcune opere strategiche che assicureranno nuove preziose risorse idriche
dall’invaso del Gerosa e dal Fiume Tenna, oltre alla nuova condotta del Pescara, sul versante della
depurazione permangono gravissimi problemi in particolare nei due impianti realizzati dal Consind e
precedentemente gestiti dalla società Picena Depur nelle frazioni Campolungo di Ascoli Piceno e di Santa
Maria Goretti di Offida. Nel primo caso i vertici della Ciip hanno stimato nell’astronomica cifra di 8/10
milioni di euro la somma necessarie (…..ma non ancora disponibile) per assicurarne il corretto
funzionamento, mentre l’impianto di Offida, nonostante gli impegni assunti otto mesi orsono continua a
sversare a cielo aperto reflui inquinanti nel Torrente Tesino con gravi problemi per l’ambiente e la salute. In
questo caso l’unica notizia positiva emersa è che la finalmente la Magistratura e le Autorità di Governo,
(Ministero dell’Ambiente e Prefettura) stanno finalmente stringendo il cerchio e, ci si augura, che oltre a
trovare le soluzioni dei problemi possano presto essere individuate e perseguite le responsabilità di tale
inaccettabile situazione. Riguardo le perdite di acqua idropotabile dalle condotte, l’impressione è stata quella che nonostante le
innovative tecniche di ricerca e gli annunci enfatici sui risultati raggiunti, ci sia un balletto di numeri intorno
alla reale entità di questo grave problema… e ci sia ancora molto da fare per la sua soluzione.

Riguardo infine le tariffe che gravano già sulle famiglie del nostro territorio in maniera più pesante della
media regionale e nazionale, la delegazione oltre a farsi interprete del malcontento legato anche alla
difficile congiuntura sociale, ha voluto approfondire le ragioni addotte a sostegno degli ingenti aumenti
preannunciati e deliberati dagli enti preposti al governo e alla gestione del servizio. Da tale
approfondimento, che proseguirà nelle prossime settimane con l’acquisizione di ulteriori dati e
informazioni, se da un lato si evidenziano ragioni di carattere oggettivo come il notevole aumento dei costi
energetici associato anche all’impennata dei consumi per le crescenti esigenze di pompaggio delle acque
(dal sottosuolo o da un impianto all’altro) causate dall’inaridimento dalle sorgenti, oltre al forte
incremento dei materiali e lavori nell’appalto delle opere, dall’altro lato si evidenzia una poco avveduta
programmazione pregressa degli investimenti ed una sottostima dell’entità degli stessi. Infatti il piano degli
investimenti approvato negli anni scorsi dai Sindaci somma a inderogabili opere strategiche una miriade di
interventi minori spesso gravati di opere di sistemazione di strade, piazze e marciapiedi non proprio
pertinenti con le finalità del Servizio Idrico, peraltro concentrate in un periodo di tempo piuttosto
concentrato. Opere che gravano inevitabilmente sulla tariffa e che neppure i finanziamenti statali
conseguiti e gli esagerati utili di gestione della Ciip riescono a supportare.

Se uniamo a questo il rinvio degli aumenti approvato dagli stessi Sindaci nel biennio precedente…il
prodotto è un aumento insostenibile di oltre il 16% che farà gravare mediamente su ogni famiglia un
incremento di quasi 100 euro, con in aggiunta la possibilità che su quanto già pagato nel 2022 possa essere
recuperato a conguaglio l’incremento dell’8,45%. Recupero temporaneamente sospeso sino a giugno 2023.
In tutto questo quadro ciò che sconcerta maggiormente è la confusione di gran parte degli Amministratori
locali che mentre si scontrano in uno strumentale “gioco allo scaricabarile” dimostrano scarsa
consapevolezza e in molti casi di non aver neppure compreso l’entità degli aumenti che hanno loro stessi
deliberato.

Come coordinamento di movimenti, comitati e associazione il Tavolo Piceno Acqua Bene Comune oltre ad
un impegno ad incalzare l’Ato5 e la Ciip per una razionalizzazione e “pulizia” del piano degli investimenti e
per la ricerca di risorse aggiuntive volte ad alleggerire la tariffa e scongiurare eventuali conguagli,
continueremo ad puntare il dito sulle criticità e sui ritardi della gestione del Servizio Idrico Integrato
nell’ambito della quale negli ultimi anni nell’indifferenza dei Sindaci sono state spesso distolte energie e
risorse preziose dai problemi strategici, per inseguire obiettivi non coerenti con il fine della gestione
pubblica, democratica e solidaristica dell’acqua.


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