ASCOLI PICENO – Debutto in prima assoluta al teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, sabato 26 novembre, con replica domenica 27 novembre, per  “Le preziose ridicole”, ispirato all’omonima commedia di Molière, interpretato da Lorenza Mario e Benedicta Boccoli, per la regia di Stefano Artissunch, anche in veste di attore sul palco.

Uno spettacolo musicale in cui le due protagoniste si mettono alla prova recitando, ballando e cantando attraverso un meccanismo drammaturgico che parte dal racconto di una di loro per rievocare i tempi passati, in cui le due attrici di avanspettacolo, Caterina e Maddalena, si erano conosciute e avevano incominciato a lavorare insieme a teatro. Artissunch ha, però, ambientato questa commedia nella Roma degli anni ’40, un periodo difficile a causa delle leggi fasciste e razziali che limitavano agli artisti la libertà di esprimersi come meglio credevano e di usare nomi d’arte stranieri, come nel caso di Maddalena e Caterina che avevano scelto due nomi francesi, e di rappresentare opere non italiane. Una scelta per certi versi coraggiosa, soprattutto perché questo nuovo allestimento, pur permeato da dialoghi tratti dall’opera del grande drammaturgo francese, allude a temi come la libertà nell’arte, la discriminazione razziale e il ruolo della donna in una società che spesso la umiliava e la privava della propria dignità umana.

Tra canzoni degli anni ’30 e ’40, numeri coreografici e battute comiche, non mancano, quindi, spunti di riflessione che culminano in un finale dal sapore amaro, dove il sacrificio di una delle due donne, divenute ormai amiche inseparabili nella loro comune voglia di essere apprezzate e amate, sancisce il valore inestimabile dell’amicizia e dell’amore che conosce il sacrificio per l’altro essere umano.

Una commedia, dunque, tragicomica, in cui Benedicta Boccoli e Lorenza Mario rivelano il loro talento a tutto tondo, catturando il pubblico con questa loro performance, coprodotta da Synergie Arte Teatro di Ascoli Piceno insieme alla Fondazione Atlantide Teatro Stabile Verona. Uno spettacolo in divenire, come hanno ammesso le due attrici, continuamente riscritto, riaggiornato e riprovato fino alla fine, ma positivamente e calorosamente accolto dal pubblico ascolano. Una prova complessivamente riuscita per le due artiste, che hanno saputo restituire l’atmosfera del tempo e soprattutto veicolare il messaggio profondo che si nasconde sotto la veste apparentemente leggera di una pièce originale e divertente.


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