ASCOLI PICENO – Oggi l’Ascoli scnederà in campo al “San Vito-Marulla” di Cosenza per la 18esima giornata del campionato di serie B, lo farà con indosso i calzettoni rossi indossati scaramanticamente durante le partite del suo Picchio dal presidentissimo Costantino Rozzi che se ne andò proprio il 18 dicembre del 1994, per via di un male incurabile,

Ormai sono 28 anni che l’Ascoli prosegue il suo cammino senza mai dimenticare colui che ha reso grande il club e che fecè conoscere Ascoli nel mondo grazie al calcio. Un  miracolo sportivo compiuto con la squadra della sua città che non potrà mai essere dimenticato.Nel mondo dello sport nessuno potrà mai dimenticare le sue apparizioni televisive al Processo del Lunedì.

Imprenditore edile, realizzò alcuni stadi importanti come il “Del Duca” di Ascoli, il “Partenio” di Avellino, Il “Vigorito” di Benevento, “Nuovo Romagnoli” di Campobasso e il “Via del Mare” di Lecce.

 

Innamoratosi del calcio, rilevò la Del Duca Ascoli nel 1968 dicendo che ne sarebbe stato il presidente per un solo anno, la storia la sanno tutti e quello che doveva essere un anno diventò una delle più belle favole del calcio italiano. Con Carletto Mazzone alla guida in 4 stagioni, l’Ascoli raggiunse la serie A nella stagione ’74-75.

Fino al 1994 quando  Rozzi morì, non lasciò mai l’Ascoli collezzionando quattordici campionati di Serie A, rendendola la società calcistica più blasonata delle Marche portando sotto le cento torri giocatori  di grande calibro come  Moro,  Anastasi, Liam Brady, Bruno Giordano, Dirceu, Casagrande,  Oliver Bierhoff e Walter Novellino.

In bacheca anche una Mitropa Cup e una Supercoppa di Lega Serie C1. Una finale poi persa del Torneo Anglo-Italiano contro il Notts County nel 1994/95. A Hamilton in Canada, la vittoria del torneo internazionale The Red Leaf Cup, cui parteciparono anche Botafogo, Nancy e Rangers.

 

 

Ecco alcune delle sue frasi più celebri e significative

Nel 1979 predisse anche la Super Lega tanto caldeggiata negli ultimi anni dalla Juventus

A lungo andare avremo un campionato europeo con le più grosse società di ciascun Paese e, parallelamente, un altro campionato a carattere nazionale se non addirittura regionale con le altre. Juve, Inter, Milan, Torino finiranno inevitabilmente nell’élite e le altre migliori si misureranno in un diverso torneo. Non c’è via d’uscita. Certo all’inizio avremo un trauma non indifferente ma quando ci saremo abituati tutto sembrerà più normale. [febbraio 1979]

Il calcio per noi non è soltanto un fatto sportivo. È un fatto sociale. È un fatto che rappresenta la pedina di lancio per una provincia che per troppo tempo era rimasta in disparte. Per questo faremo di tutto perché la bella favola continui.“ 

 

“Voi forse non mi credete oppure vi metterete a ridere ma io non me ne vergogno: quando l’Ascoli perde mi vien da piangere. Quando la mia squadra esce battuta dal campo una tristezza mi assale e tutto mi precipita addosso.” Rozzi

 

“La vita riserva attimi di gioia e anni di sofferenze. L’importante è trasformare gli attimi in ore e gli anni in minuti.“ (Costantino Rozzi)


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