ANCONA – Con una deliberazione approvata nel corso dell’ultima seduta, la giunta regionale ha stabilito criteri e modalità di erogazione di contributi alle Università della Terza Età delle Marche. Allo stanziamento di 60 mila euro per l’anno accademico 2022/23 potranno accedere, oltre alle Università Terza Età anche i Comuni e le Unioni di Comuni che le gestiscono.

“Abbiamo ritenuto di andare incontro alle esigenze delle associazioni – sottolinea  l’assessore all’Istruzione e Diritto allo studio, Chiara Biondi – dopo un periodo come la pandemia, che ha gravemente inciso anche sull’attività di queste realtà. In questo modo vogliano favorire l’integrazione degli anziani nella vita attiva della comunità di appartenenza, promuovere il ruolo della cultura per l’esercizio della cittadinanza e favorire l’invecchiamento attivo. Abbiamo inoltre voluto semplificare alcuni criteri di concessione dei contributi, che non prevedono più una selezione ma verranno assegnati a tutte le Università della Terza età con un importo massimo concedibile di 10 mila euro ciascuno”.

Sarà destinata una quota base uguale per tutti i beneficiari, di 500 euro e 150 euro per  ciascuna attività (corso/laboratorio). Le provvidenze destinate dalla Regione possono riguardare corsi/laboratori, non inferiori a 3 per anno accademico, di almeno 10 lezioni.

Si potrà fare domanda di contributo relativamente alle spese correnti, strettamente imputabili all’organizzazione e funzionamento dei corsi e laboratori (es: spese di pubblicità, promozione corsi/laboratori, assicurazione allievi, canoni, spese di locazione per l’utilizzo delle aule, etc….); spese per attività integrative connesse alle materie di insegnamento e in particolare la pubblicazione di programmi e dispense e le spese per i docenti. Modalità di presentazione delle istanze, di concessione del contributo e relative modulistiche saranno specificate con successivi decreti attuativi adottati dal Settore Formazione Professionale, Orientamento e Aree di crisi complesse della Regione Marche.


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