FOLIGNANO – Squame di luna: un serpente simbolico e luminoso si snoderà lungo la via del borgo di San Benedetto di Folignano. È questo il progetto di light design, finanziato attraverso un bando della Regione Marche che ha visto il Comune di Folignano aggiudicarsi il contributo insieme a Macerata, Urbino, Porto San Giorgio, San Severino Marche, Fossombrone, Morro d’Alba e Fano.

Ma non solo. Nella prossima estate il serpente luminoso si affaccerà nel borgo di San Benedetto. E ci saranno installazioni sonore, passaggi immersivi di colore, spettacoli e proiezioni artistiche, rievocazioni storiche, teatro di strada, grazie alla collaborazione della Compagnia dei Folli, il Teatro Cast, l’associazione Appennino Up e l’artista Barbara Tomassini.

«Siamo soddisfatti del risultato che è stato frutto di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto donne e uomini del nostro territorio – dichiara Matteo Terrani, sindaco di Folignano -. Abbiamo concepito il progetto partendo dallo studio della tradizione e degli aspetti folkloristici del luogo con l’idea di renderli fruibili a tutti in una dimensione artistica singolare come il light design. Attraverso le installazioni artistiche valorizzeremo in chiave turistica il borgo di San Benedetto di Folignano». «Il progetto intende educare e rendere la comunità maggiormente consapevole del proprio patrimonio naturalistico e culturale ed avviare un percorso di approfondimento storico locale, coadiuvato da spettacoli artistici di forte impatto e incontri sul tema con personalità di alto profilo», aggiunge Laura Addis, consigliera comunale con delega alla cultura.

Curiosità: perché il serpente?

Attorno al serpente esiste una vastissima letteratura. La sua accezione più positiva è ciò che guida questo progetto: il percorso lungo il quale si muove, disegna un sentiero di luce che indica la via verso la conoscenza. Il borgo di San Benedetto con la chiesa medievale di Sant’Andrea di Avellino è stato un tempo terra di curatori e ciarallari, uomini che in occasione di fiere e mercati incantavano il popolo con le loro serpi. Il nome di Folignano stesso pare tragga origine dal passaggio di San Domenico da Cocullo, famoso ciarallaro, noto anche come San Domenico da Foligno. La leggenda narra che i suoi seguaci “li feligna’” qui si insediarono, iniziando a praticare le loro arti accompagnati dai serpenti.


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