MONTALTO DELLE MARCHE – Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, a Montalto Marche per parlare del Papa piceno Sisto V, è stata accolta da una affollata platea, nonostante il rinvio (a causa della neve) dal 21 gennaio al 26 febbraio.  

«E’ un evento eccezionale – ha ribadito Paola Di Girolami, direttrice dei Musei Sistini del Piceno, che ha organizzato il convegno, svoltosi nel Teatro comunale di Montalto delle Marche – ed un’occasione unica per discutere di un Papa che ha rappresentato molto per tutto il territorio e di cui ancora adesso se ne raccolgono i frutti». 

«Il Papa “illuminato” – ha detto proprio Barbara Jatta – nei suoi 5 anni di pontificato ha cambiato il volto di Roma».

Presenti al convegno – che ha tenuto alta l’attenzione del pubblico per oltre due ore di appassionate e ricchissime relazioni – la dirigente della Regione Marche Daniela Tisi (Beni e Attività culturali della Regione Marche) anche in rappresentanza dell’assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi, e il sindaco di Rotella Giovanni Borraccini, capofila della rete dei Musei Sistini in relazione agli eventi per Sisto V, e vice presidente della Provincia di Ascoli. 

Collegata da remoto l’onorevole Giorgia Latini, che ricopriva il ruolo della Biondi prima di varcare la soglia del Parlamento. Ha ricordato la volontà della Regione di promuovere i festeggiamenti per il Cinquecentenario della nascita di Papa Sisto V, stanziano fondi per la realizzazione degli eventi in suo onore, «e molti dei quali promossi proprio dalla rete dei Musei Sistini del Piceno». 

«Proprio alla vigilia di questa giornata – ha ricordato la Di Girolami aprendo i lavori, preceduta dal sindaco di Montalto Daniel Matricardi e dal vescovo Carlo Bresciani (da remoto) – ho immaginato il papa Sisto V alla ricerca di un oggetto da portare in omaggio a Montalto, sua “patria carissima”. Ha scelto con cura, nel tesoro del Vaticano, il reliquiario, un oggetto molto prezioso che sarà al centro della competente relazione dell’esperta Anna Rosa  Masetti».L’episodio, che a guardarlo con gli occhi di oggi sembra ormai affidato al mito, racchiude invece lo spirito dei Musei Sistini del Piceno, «nati da un’intuizione di monsignor Gervasio Gestori, vescovo  della Diocesi di San Benedetto, Ripatransone e Montalto, deceduto da poco. 

“Monsignor Gestori – ha continuato la direttrice dei Musei Sistini del Piceno – aveva capito l’opportunità di lasciare i beni nelle comunità a cui appartengono”.

Così, quello che era sembrato all’inizio un grosso dispendio di energie, si è tramutato in una realtà vivace e importante: grazie al supporto degli amministratori comunali, ai quali si è aggiunto poi il Bim Tronto, è stato possibile dare vita ai Musei Sistini del Piceno, una realtà comprensiva di 11 sedi museali. 


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