FERMO – Fermo, le eccellenze agroalimentari targate CNA in vetrina a Tipicità Festival. Segue la nota:

«Fine settimana all’insegna della valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti a Fermo, dove questa mattina è stata ufficialmente inaugurata la trentunesima edizione di Tipicità, il festival del Made in Marche che ogni anno si fa portavoce dei sapori, delle idee, delle passioni e delle tradizioni enogastronomiche regionali.
Per l’occasione, anche la CNA di Ascoli Piceno ha scelto di offrire il proprio contributo presentando due autentiche eccellenze agroalimentari del Piceno nel padiglione principale della manifestazione, dove CNA Marche sarà presente con un’ampia area collettiva dedicata alle imprese associate, con iniziative e convegni di interesse che animeranno le tre giornate del festival. Si tratta, nello specifico, dell’azienda agricola “Il riccio” di Castel di Lama e dell’azienda biologica “Conca d’oro” di Appignano, che dall’11 al 13 marzo saranno protagonisti del weekend dedicato alla tavola, al gusto e al territorio.
Due esponenti d’eccezione del tessuto imprenditoriale locale declinato in chiave agroalimentare che porteranno a Fermo il saper fare tipico del Piceno, magistralmente abbinato all’amore per la nostra terra, in un sapiente mix che costituisce il segreto dei loro prodotti 100% Made in Marche. Da un lato Riccardo D’Angelo, giovane imprenditore con una forte passione per l’apicoltura coltivata fin da piccolo e sbocciata poi in un’azienda agricola di successo che fa delle api e del miele il cuore pulsante della propria attività, dall’altro la famiglia Alessandrini e il suo olio d’oliva biologico, prodotto da ben quattro generazioni con delicatezza e profumi inconfondibili: due realtà che ben raccontano il forte legame tra il Piceno e l’enogastronomia, il biglietto da visita ideale per presentare il territorio a Tipicità Festival.
L’esposizione nella tre giorni fermana contribuirà a mettere in vetrina le eccellenze dell’imprenditoria picena, reduce nel settore agroalimentare da un triennio trascorso all’insegna di ostacoli, problematiche e criticità che hanno messo a dura prova la stabilità delle imprese dell’agroalimentare. Il caro energia e l’aumento dei costi delle materie prime, insieme al perdurare delle tensioni geopolitiche mondiali, hanno indubbiamente provocato una forte inflazione nel settore dei prodotti alimentari.

Ad oggi, infatti, la catena di approvvigionamento alimentare, dalla produzione nell’azienda agricola al trasporto, alla trasformazione, allo stoccaggio e alla vendita al dettaglio risente fortemente dei continui rincari, che hanno duramente colpito le aziende del settore Horeca già in difficoltà per le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria.
«Nonostante tutto, dall’export continuano ad arrivare segnali positivi nella vendita di pasta, vino, farina e prodotti ortofrutticoli – spiega Antonio Scipioni, presidente CNA Agroalimentare Ascoli Piceno -. La domanda interna, invece, risulta in netto calo, anche a causa degli aumenti in bolletta e della forte ondata di rincari, fattori che hanno indubbiamente rallentato i consumi.
Negli ultimi anni abbiamo assistito all’apertura di diverse aziende agricole da parte di giovani imprenditori, il che lascia ben sperare per gli anni a venire: molti giovani stanno riscoprendo il valore dell’agricoltura con le loro idee innovative.
Tuttavia, la siccità e il cambiamento climatico continuano a destare preoccupazione tra i nostri imprenditori, costretti peraltro a fare ancora i conti con una burocrazia opprimente. Occorrono dei finanziamenti mirati e una maggiore tutela nei confronti dei nostri prodotti e del vero Made in
Italy».
La demografia d’impresa degli ultimi 11 anni testimonia come le imprese agricole delle Marche abbiano perso quasi 7.500 unità, corrispondenti a circa il 24% del totale, con una diminuzione di 110 unità per i servizi di ristorazione. Un bilancio fortemente negativo anche per le imprese del Piceno, che dal 2012 al 2022 ha assistito alla perdita di 2.029 imprese attive nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca. In lieve calo anche le industrie alimentari, che passano da 396 a 393, mentre aumentano le industrie delle bevande – dalle 29 del 2012 alle 40 dello scorso anno – e le imprese della ristorazione, che fanno registrare un saldo positivo con una crescita di 29 aziende rispetto alle 2.181 di undici anni fa.
In definitiva, i numeri evidenziati dal Centro studi CNA Marche evidenziano come la scorsa annata e quelle immediatamente precedenti non siano state favorevoli per le trasformazioni alimentari artigiane. Per questa ragione, la CNA sceglie di essere protagonista con le sue aziende al Fermo Forum Marche, promuovendo una serie di dibattiti, convegni e dimostrazioni volti a valorizzare i prodotti alimentari e dell’artigianato artistico.
«Siamo convinti che il confronto con aziende agricole e i più importanti stakeholder del panorama nazionale e internazionale possa favorire la crescita e la valorizzazione delle nostre realtà imprenditoriali a vocazione agroalimentare – afferma Caterina Mancini, responsabile CNA Agroalimentare Ascoli Piceno -. Porteremo a Fermo la passione e i valori che da sempre caratterizzano la nostra agricoltura, testimoniati da due esempi virtuosi del fare impresa nel Piceno».
«Sono molto emozionato e curioso di conoscere da vicino questa manifestazione, a cui prenderò parte per la prima volta – afferma Riccardo D’Angelo, titolare dell’azienda agricola “Il riccio”, alla vigilia dell’inaugurazione -. Ringrazio la CNA di Ascoli Piceno per questa importante opportunità, nella speranza che l’amore e la cura per i miei prodotti possa essere apprezzata e valorizzata al meglio».
«Siamo onorati di far parte di questa manifestazione insieme alla CNA di Ascoli Piceno e alle aziende locali – dichiarano Alba e Marco Alessandrini, titolari dell’azienda biologica “Conca d’oro” – “Tipicità” rappresenta per noi un’autentica vetrina internazionale, sulla quale metteremo in mostra prodotti genuini e frutto di un grande amore per il territorio».


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.