ASCOLI PICENO – Sono già 37 i pazienti che sono stati accolti nel nuovo ospedale di comunità dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli. Si tratta di pazienti provenienti dalle unità operative di entrambi i nosocomi piceni, il cui trasferimento nell’ OsCo ha permesso, da un lato e prioritariamente, come nella funzione propria del servizio, di continuare nei loro confronti un percorso assistenziale volto al recupero dell’autonomia e alla predisposizione di una sede definitiva (domicilio, Rsa o altro) per l’accoglienza con le caratteristiche di assistenza idonee alle loro condizioni di vita e salute, dall’altro lato di aumentare la disponibilità di posti letto per acuti nei reparti di degenza ospedalieri.
Il primo paziente è stato ricoverato il 19 giugno scorso, nel mese di luglio la media giornaliera dei degenti è stata di 8/9 persone, fino ad arrivare al mese di agosto quando l’ospedale di comunità è stato praticamente sempre al completo con una media di 15/16 ricoverati al giorno.
“Numeri, dunque, che danno la misura di come si tratti di un servizio che, precedentemente non noto e assente, dopo un iniziale periodo necessario per essere conosciuto nelle sue caratteristiche e potenzialità, è divenuto un punto di riferimento per la sanità picena. Con funzioni che vanno nella direzione di un potenziamento dell’offerta sanitaria e dei percorsi di assistenza e cura, a beneficio dei cittadini-utenti residenti nella provincia” fanno sapere dall’Ast Ascoli tramite una nota stampa giunta in redazione il 3 settembre.
Dall’Ast Ascoli proseguono: “L’ospedale di comunità di Ascoli, primo nel panorama regionale ad avere avviato la propria attività con le caratteristiche strutturali ed organizzative previste nel Decreto ministeriale 77/2022 che definisce nuovi modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale e che è stato recepito dalla Regione Marche con la Dgr 559 del 2023, è stato aperto il 4 giugno scorso. L’apertura è avvenuta in modalità di sperimentazione, sia in riferimento al modello strutturale, che a quello gestionale, ed è stata ideata dalla direzione dell’Ast affinché l’esperienza maturata e messa in campo servisse ad accelerare e ad agevolare l’avvio dei due nuovi ospedali di comunità, che stanno per essere realizzati, a Ascoli e a San Benedetto, con i fondi del Pnrr e che verranno completati nel 2026. L’OsCo è una struttura sanitaria di cure intermedie, gestito dalla sanità territoriale, con posti letto, che svolge una funzione di degenza intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero quando quest’ultimo non è più necessario perché ha risolto i problemi di salute acuti, ma il paziente non può ancora rientrare a domicilio per la presenza di problematiche socio-sanitarie, di recupero funzionale e dell’autonomia. Vi si accede attraverso l’attivazione del percorso di dimissione protetta, dopo che il paziente ha conseguito la stabilizzazione clinica”.
L’Ast Ascoli dichiara: “L’Ospedale di comunità di Ascoli è dotato di 16 posti letto, è a gestione infermieristica, con supporto medico garantito da medici di assistenza primaria, con un organico di personale dedicato formato da 6 infermieri e 6 operatori sociosanitari gestiti da una coordinatrice infermieristica. In questa prima fase di sperimentazione (della durata di 6 mesi) è previsto che vengano accolti solo pazienti provenienti dai reparti ospedalieri, ma successivamente sarà attivata anche la possibilità di ricovero di pazienti provenienti dal territorio, su richiesta dei medici di medicina generale, per percorsi di cura che non possono essere effettuati a domicilio, ma che non hanno caratteristiche di acuzie tali da necessitare di un ricovero ospedaliero”.
“A tre mesi dall’apertura dell’ospedale di comunità – dice il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Nicoletta Natalini – il primo bilancio che posso tracciare è senza dubbio più che positivo. L’ospedale di comunità amplia l’offerta dei posti letto dal punto di vista quantitativo, ma anche dal punto di vista qualitativo, avendo messo a disposizione della sanità picena un nuovo e differente livello assistenziale a coprire bisogni specifici. Bisogni che in questi mesi sono stati ampiamente soddisfatti, sia nei confronti di chi ha potuto beneficiare del nuovo servizio, sia in termini di maggiore disponibilità di posti letto per acuti nei reparti ospedalieri. Ringrazio ancora una volta i medici di assistenza primaria per aver accettato con slancio la partecipazione a questa sperimentazione gestionale nell’interesse dei loro pazienti, così come l’università, e tutta la direzione delle professioni sanitarie che garantisce la gestione diretta della struttura con personale di qualità”.
“Questa Giunta sta lavorando fin dall’inizio del suo mandato per garantire il diritto della salute dei cittadini e per dare nuove prospettive alla sanità – conclude il vice presidente della giunta e assessore alla sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini -. Abbiamo varato una importante riforma di riorganizzazione della sanità e redatto un nuovo Piano socio sanitario regionale. Proseguiamo il lavoro mettendo a terra gli investimenti del Pnrr con l’obiettivo di rendere la sanità più efficiente”.
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