ROMA – Condividere azioni e interventi per promuovere l’occupazione, l’autoimpiego, il lavoro
autonomo e professionale e la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro nei territori del cratere dei sismi
dell’Appennino centrale del 2016 e del 2017.

È quanto prevede il Protocollo d’intesa siglato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina
Calderone, e dal Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, presentato il 19 settembre nel corso di una
conferenza stampa che si è tenuta al Senato, nella Sala Caduti di Nassirya.

Il Ministro del Lavoro, Marina Calderone: “Le misure che mettiamo in campo con questo Protocollo sono
utili per le persone, per il Paese e per un territorio che è vastissimo. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali mette così a disposizione molti strumenti che parlano di inclusione delle persone e connessione con
un tessuto sociale da riparare. Come abbiamo sottolineato nel G7 Lavoro che si è appena concluso a
Cagliari, dobbiamo puntare allo sviluppo dei territori, per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone.
Vogliamo costruire modelli di sviluppo per consentire alle persone di continuare a vivere in un territorio
ricco di cultura, tradizioni e competenze che hanno fatto la fortuna del Made in Italy, anche per contrastare
il rischio di spopolamento.

Il Commissario al sisma 2016, Guido Castelli: “Ringrazio il Ministro Calderone per l’attenzione dimostrata,
ancora una volta, nei confronti dei nostri territori che, attraverso questo Protocollo, potranno dotarsi di
strumenti aggiuntivi: non solo finanziari, ma anche in termini di servizi e opportunità. Oggi registriamo
un’ulteriore prova dell’impegno del Governo Meloni in favore della ricostruzione e riparazione economica
e sociale dei territori dell’Appennino centrale colpiti dal sisma. L’iniziativa si inserisce proprio in questa articolata strategia, completando e rafforzando il percorso di rinascita e rilancio di comunità che hanno
potenzialità rilevanti e voglia di risollevarsi”.

Il Protocollo individua nell’area del cratere sisma 2016 un modello di gestione territoriale – l’Appennino
Centrale – come laboratorio innovativo per l’attuazione di una strategia condivisa tra le parti. Questa
sinergia riguarda azioni per il rafforzamento del mercato del lavoro, del sistema delle competenze, dei
servizi sociali, del terzo settore, del welfare territoriale e comunitario e del sistema di formazione
professionale terziaria (ITS). Inoltre, attraverso una specifica convenzione, vengono promosse le iniziative
di formazione e di sostegno all’autoimpiego e al lavoro autonomo e professionale previste dal nuovo
Fondo nazionale per l’autoimpiego, che stabiliscono per l’area del cratere un’intensità di aiuti
parametrata a quella prevista per il Mezzogiorno. L’intesa raggiunta prevede una specifica finalizzazione
nei confronti del territorio colpito dai sismi attraverso “programmi mirati territoriali”, sulla base di quanto
previsto dalle misure del Pnrr e dal Fondo sociale europeo relativamente al sostegno allo sviluppo
occupazionale, al rafforzamento del mercato del lavoro, all’imprenditoria femminile, nonché agli
interventi contro la povertà educativa e per rafforzare le infrastrutture sociali.

In questa vasta area colpita da eventi catastrofali il lavoro assume una funzione strategica e ambivalente:
mente promuove la crescita e il rilancio, al contempo, contrasta il fenomeno dello spopolamento, in
corso ormai da decenni. In tale contesto, le nuove generazioni assumono un ruolo centrale: lo sviluppo di
questi territori (resi più sicuri, connessi, accessibili e dotati di nuovi servizi) è fondamentale sia consentire
ai giovani di continuare a vivere nelle loro comunità, sia per attrarre quanti decidano di venire
nell’Appennino centrale e formarsi per nuove tipologie di lavoro.

Inoltre, è prevista una linea specifica di intervento che riguarda il tema della sicurezza sul lavoro. La
volontà condivisa del Ministero e della Struttura Commissariale è quella di rafforzare la tutela della salute
e dei diritti dei lavoratori del comparto edile, potenziando le azioni di incentivazione alla formazione e
all’organizzazione di cantieri sempre più sicuri. Una decisione determinata dalle caratteristiche specifiche
del contesto: nel cratere, che si estende per 8 mila chilometri quadrati, sono attivi oltre 9 mila cantieri
della ricostruzione privata (sono 4,8 i miliardi di euro liquidati fino ad ora) e più di 3.500 cantieri per la
ricostruzione pubblica (per un valore superiore ai 4 miliardi di euro).

Infine, il Protocollo prevede l’impegno del Ministro del Lavoro finalizzato a stabilire, per i territori delle
quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) del cratere, una specifica intensità di aiuto – nell’ambito
delle forme di incentivazione previste per lo sviluppo occupazionale, per l’autoimpiego e per il sostegno
alle assunzioni – in ragione delle specifiche caratteristiche di questa area e nel rispetto della normativa
comunitaria in materia di aiuti di Stato.


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