ASCOLI PICENO – Un’infrastruttura strategica del Piceno è stata nelle ultime settimana al centro di un tema molto caldo.
Parliamo del ponte Ancaranese, e in particolare di quello in muratura chiuso dal 9 agosto. Ciò ha creato disagi notevoli per utenti della strada ma anche per le attività. E ci sono problemi di intasamento stradale nei comuni limitrofi. Non sono mancate anche polemiche fra istituzioni civili.
Ci sono stati tavoli tecnici e l’ultimo ha delineato lo scenario del doppio senso di circolazione sul ponte in cemento con un semaforo mobile. Tutto questo dovrebbe avvenire a breve, entro fine novembre secondo le ultime previsioni”.
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Ancaranese, senso unico sul ponte in cemento con semaforo: “Entro 35/40 giorni”
Oggi, però, 11 ottobre, si è svolta un’importante conferenza stampa a Palazzo San Filippo ad Ascoli. Una conferenza stampa congiunta fra le Province di Ascoli e Teramo, presenti anche i responsabili funzionari dei servizi Viabilità dei due enti. Erano presenti il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Sergio Loggi, il consigliere provinciale con delega alla Viabilità Daniele Tonelli, i responsabili del Servizio viabilità della Provincia di Ascoli Ingegnere Giuseppina Curti e di Teramo Ingegnere Francesco Ranieri.
“Abbiamo convocato questo incontro per fare il punto della situazione dopo la chiusura del ponte in muratura – ha rilevato il Presidente Loggi – fin dall’inizio del mandato, nel febbraio 2022, abbiamo effettuato un sopralluogo congiunto con la Provincia di Teramo per iniziare a fare dei ragionamenti sulla sistemazione di uno snodo fondamentale per la viabilità industriale e commerciale a cavallo delle due province che condividono la gestione del collegamento. I due ponti sono stati beneficiari di finanziamenti pubblici per il loro risanamento di circa 5 milioni e 200 mila euro per poi giungere, dopo approfondimenti con Anas, Mims e Ufficio Speciale per la Ricostruzione ad ottenere risorse per 11 milioni di euro , necessari alla realizzazione di un nuovo ponte. La struttura dovrebbe sorgere al posto del ponte in muratura che va demolito. Siamo in attesa del parere delle due Soprintendenze competenti Ascoli e Teramo circa la valenza storica del manufatto. Va comunque sottolineato che il ponte è stato realizzato nel 1870, ma ha subito rivisitazioni a seguito di un bombardamento durante la seconda guerra mondiale che ne ha modificato la rilevanza storica. Se le due Soprintendenze ponessero un vincolo storico – culturale a quel punto sarebbe necessario attivare una procedura di istanza urgente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per consentire l’abbattimento dell’infrastruttura e la realizzazione del nuovo ponte. In caso di vincolo, infatti, le risorse pubbliche dovrebbero essere convogliate alla conservazione del ponte in muratura che però continuerebbe ad avere criticità dal punto di vista idraulico e per questo la realizzazione del nuovo ponte risulta la soluzione più congrua dal punto di vista delle esigenze di sicurezza stradale e allocazione delle risorse.”
Il Presidente Loggi ha poi aggiunto “abbiamo bisogno del supporto dei Comuni per gestire una situazione viaria attualmente complessa, con la chiusura del ponte, ben comprendendo i disagi per le comunità locali derivanti da questa interruzione, per la quale abbiamo attivato un tavolo tecnico permanente per individuare le soluzioni più idonee a regolare il traffico ed evitare code e rallentamenti”.
Il Consigliere Daniele Tonelli, da parte sua, ha espresso “l’importanza di aver messo sullo stesso tavolo tutti gli enti preposti: Comuni, Anas, Soprintendenze, Ufficio Speciale per la Ricostruzione, Confindustria, realtà produttive e, naturalmente, le due Provincie che operano in stretta sinergia. L’intento è quello di condividere le scelte e non lasciare indietro nessuna esigenza. E’ stato fatto molto lavoro e speriamo, entro fine ottobre, una volta arrivato il parere delle Soprintendenze, si possa aprire uno scenario nuovo per questo ponte strategico per il Piceno. Da parte sua la Provincia deve continuare ad essere la casa dei Comuni e farsi carico delle esigenze delle comunità locali”.
L’ingegnere Francesco Ranieri ha fatto il punto per la parte tecnica evidenziando che, dopo la chiusura del ponte in muratura, si è proseguito con il monitoraggio della struttura riscontrandone movimenti anche in assenza di carico e “ciò dimostra che le azioni di chiusura attuate erano inevitabili. Oltretutto, dal punto di vista idraulico e strutturale, permangono le criticità, soprattutto per il pilone 5, che è quello maggiormente “scalzato”.
La responsabile del servizio viabilità della Provincia di Ascoli, Ingegnere Giuseppina Curti, ha ricordato la soluzione individuata nell’ultimo tavolo tecnico di consultazione dove si è condiviso l’orientamento di realizzare, sul ponte in cemento armato, il senso unico alternato, tramite l’istallazione di impianto semaforico dotato di sensori o spire in grado di rilevare la presenza di auto.
“Il dispositivo – ha spiegato la Curti – consente di regolare il transito sulla base dei flussi di traffico rilevati da sensori posti sulla piattaforma dell’infrastruttura, evitando la creazione di code sul raccordo autostradale RA11 Superstrada Ascoli – Mare. Tale soluzione sarà approntata dopo gli adeguamenti tecnici e funzionali imposti dalla normativa. Le due Province si sono già attivate per realizzare l’intervento”.
“Si tratta di una misura provvisoria diretta a contemperare la sicurezza stradale con le esigenze della collettività e delle numerose attività industriali e commerciali limitrofe – ha ribadito il Presidente della Provincia Loggi – l’obiettivo è infatti quello di eseguire lavori di manutenzione straordinaria sul ponte in cemento armato per consentire il doppio senso di circolazione, attenuando disagi e lunghi tempi di percorrenza. Naturalmente – il traguardo finale è quello di realizzare un nuovo ponte, pur nella consapevolezza che sussistono tempistiche ed iter procedurali complessi”.
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