ASCOLI PICENO – Domani pomeriggio l’Ascoli sarà impegnato areSono 26 i bianconeri convocati da Mister Di Carlo per la partita di campionato Ascoli-Arezzo, in programma domani, alle ore 15, al Del Duca di Ascoli. Rientrano Re e Marsura, entrambi indisponibili a Campobasso, oltre a Baldassin, che ha scontato il turno di squalifica.
Sarà ospite in Tribuna Mazzone una rappresentanza della comunità di Force accompagnata dal Sindaco Amedeo Lupi. Ospiti della Società bianconera anche gli abitanti di San Sisto, una piccola frazione di 200 anime nel comune di Piandimeleto, in provincia di Pesaro-Urbino. A guidare la comitiva il parroco di San Sisto e tifosissimo bianconero Padre Pierluigi.
PORTIERI: Livieri, Raffaelli, Zagaglia DIFENSORI: Alagna, Caucci, Cosimi, D’Amore, Maurizii, Menna, Piermarini, Toma CENTROCAMPISTI: Baldassin, Bando, Bertini, Carpani, Maiga Silvestri, Odjer, Tremolada, Varone ATTACCANTI: Ciabuschi, Corazza, D’Uffizi, Gagliardi, Marsura, Re, Silipo.
Squalificati: Adjapong Diffidati: Bando, D’Amore, Menna Indisponibili: Cozzoli, Curado, Forte, Gagliolo
L’allenatore dell’Arezzo, ed ex bianconero Cristian Bucchi nella conferenza pregara ha ricordato i suoi trascorsi ad Ascoli e della situazione della sua squadra: “Dobbiamo migliorare sotto il punto di vista del cinismo. Ci sono dei momenti nel calcio. Da ex attaccante a volte segnavo toccando la palla mezza volta, altre tiravo in dieci occasioni ma non facevo gol. Non va mai persa la lucidità. La prestazione deve diventare una certezza, con un atteggiamento positivo e limitando gli errori. Dopo le prime due gare ho cercato di creato uno zoccolo duro per dare un’identità alla squadra”.
Sul suo ritorno ad Ascoli “Sono molto sereno, al di là di come sia finita l’ultima esperienza da allenatore, quando sono andato via la squadra era comunque dodicesima con una posizione di classifica tranquilla. Ho dato il massimo, ovviamente speravamo tutti potesse andare diversamente. Poi si sono create altre situazioni che hanno scalfito determinate certezze e fatto perdere la serenità. Quando fai l’allenatore è così, devi saper convivere con queste dinamiche. Conservo bellissimi ricordi di Ascoli e dell’Ascoli, ho fatto tanti gol lì ed ero in organico nell’ultima risalita del Picchio in Serie A. E’ una tifoseria calda, con moltissimo amore, anche se a volte lo manifestavano senza grande equilibrio, ma va così quando c’è un sentimento forte nei confronti della propria squadra. Mi sono sempre ritenuto orgoglioso e privilegiato di aver fatto parte della storia di questo club e torno sempre ben volentieri lì. Quando si retrocede si crea quasi l’obbligo di dover vincere il campionato successivo, è capitato sia all’Ascoli ed anche alla Spal. Non è facile calarsi sùbito in questo torneo, bisogna prendere le giuste misure, tutte le partite sono complicatissime. Può succedere che una squadra forte come l’Ascoli possa avere delle difficoltà”.
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