ASCOLI PICENO – “Grazie, siete venuti anche da lontano mentre da vicino non è arrivato nessuno, e non è scontato. Sapevo di non stare facendo nulla di sbagliato e così ho affidato ai Social il racconto di quello che è successo”.
Queste le parole di Lorenza Roiati, riportate dall’Ansa Marche in una nota diffusa il 26 aprile, dopo le manifestazioni di vicinanza alla titolare del panificio ‘L’assalto ai Forni” per il telo esposto il giorno della ricorrenza della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e le identificazioni subite da Polizia di Stato e Locale.
“Poi c’è stata la potenza mediatica dei Social perchè quando c’è qualcosa che diventa meritevole di essere raccontato fa il suo – le parole di Lorenza riportate dall’agenzia di stampa regionale – La storia di Ascoli e lo striscione antifascista è rimbalzata dai social ai quotidiani. Ovviamente non siamo contenti di questo. C’è da capire. Io vorrei dare attenzione sulle responsabilità di questo gesto, dato che il capo della Polizia Locale ha dichiarato che gli agenti hanno agito in maniera professionale”.
Lorenza, nella nota riportata dall’Ansa Marche, aggiunge: “Gli agenti hanno avuto un atteggiamento assolutamente intimidatorio, mi hanno domandato se mi assumevo la paternità di uno striscione sul mio palazzo, il palazzo di casa mia. Lì non ci ho visto più, non si tratta di fare il proprio lavoro, c’è qualcosa, c’era un’intenzione dietro e non accetto questo tipo di risposta. Io non ci sto e se ne sono accorti tutti, altrimenti non ci sarebbe stato questo grande supporto da parte di tutta l’Italia, ringrazio di questo tutti quanti. Sono centinaia le chiamate e messaggi che sto ricevendo da tutta Italia”.
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