ASCOLI PICENO – “Quello celebrato quest’anno nel territorio Piceno è stato un 25 aprile davvero partecipato e
sentito, non solo nel capoluogo ma in molti piccoli centri della provincia, che hanno organizzato,
anche nei giorni immediatamente precedenti la ricorrenza, convegni e incontri sull’insostituibile
apporto della Resistenza per la liberazione del nostro Paese dall’oppressione nazifascista.
Ad Ascoli, già dalle celebrazioni in piazza Roma e in piazza Simonetti, alle autorità politiche,
militari e religiose presenti hanno fatto cornice in gran numero i cittadini ascolani, rimarcando il
sostegno, oggi come ottant’anni fa, alla democrazia e alla libertà. Ma è a Colle San Marco, presso
il monumento e poi presso il sacrario, che si è registrata la maggior presenza di manifestanti, di
tanti giovani, che hanno voluto esprimere la propria condivisione con gli ideali che spinsero tanti
loro coetanei dí ottant’anni fa a fare la scelta giusta, imbracciando le armi per combattere contro
i fascisti e i tedeschi”.
Così la nota dell’Anpi Ascoli diffusa il 27 aprile: “La giornata di festa è stata disturbata più che dalla pioggia dall’attenzione che le forze dell’ordine,
ma più di tutto dalla polizia locale amministrativa (attivissima in un giorno festivo), hanno riservato
all’esposizione di un lenzuolo con la scritta ’25 aprile, buono come il pane, bello come
l’antifascismo’, apposto da Lorenza Roiati all’esterno della sua panetteria in piazza Arringo.
Un’attenzione davvero eccessiva e preoccupante, frutto delle nuove politiche repressive legiferate
dal nostro governo nei confronti di chi manifesta del tutto pacificamente il proprio pensiero”.
Nella nota si legge: “L’Anpi provinciale di Ascoli Piceno esprime tutta la propria preoccupazione di fronte a
questi episodi che sembrano avvenire in evidente disarmonia con la comprovata fedeltà ai
valori costituzionali espressa in più occasioni dai vertici territoriali delle stesse forze
dell’ordine e del governo. Anche lo striscione inneggiante ‘ai forni’, di chiara paternità
neofascista, in demenziale risposta ai fatti di piazza Arringo, desta motivo di allarme in quanto gli
autori di tali bravate, sebbene ben noti agli ‘addetti ai lavori’, non sono oggetto delle stesse
‘attenzioni’ riservate a chi esprime un pensiero perfettamente in linea con i valori della nostra
carta costituzionale”.
“Con tutte le istituzioni, l’Anpi, le associazioni combattentistiche e la cittadinanza abbiamo reso gli onori ai caduti nei luoghi simbolo della resistenza picena riaffermando all’unisono, nell’80° anniversario della Liberazione, i valori fondanti della nostra Costituzione: libertà, democrazia, uguaglianza, antifascismo, solidarietà, inclusione. Questo è il messaggio forte che mi sento di ribadire e che deve, a mio avviso, risuonare da una Provincia e da un città capoluogo fregiate della medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana. Il 25 aprile è la festa di tutti, di una nazione e di un territorio che si sono ribellati alla tirannide nazifascista per intraprendere un nuovo percorso di crescita civile imperniato sui diritti, sulla centralità della persona e della dignità umana, sui principi del lavoro, dell’impegno sociale e la piena libertà di esprimere il proprio pensiero e realizzare le proprie aspettative e speranze”.
Si apre invece, così, il messaggio rilasciato il 27 aprile dal presidente della Provincia di Ascoli, Sergio Loggi: “Auspico che si torni a un clima sereno e costruttivo, che si abbassino i toni nel rispetto e nella memoria di chi ha combattuto per libertà e la democrazia pagando con la vita il proprio impegno. In questo senso, non ci devono e possono essere divisioni, fraintendimenti, revisionismi e la politica tutta è chiamata, con senso di responsabilità, a fare la propria parte facendosi portavoce di una comunità locale attenta e solidale che difende e si riconosce unita in quei valori sacri che la medaglia al valor militare per attività partigiana custodisce e richiama con chiarezza e solennità”.
Copyright © 2025 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Commenta l'articolo