ASCOLI PICENO – Edilizia religiosa, ci sono due chiese i cui lavori di riparazione post sisma si trovano nella fase finale. Si tratta della Madonna del Ponte di Ascoli e della chiesa di Sant’Ilario a Fabriano.
«A breve, dunque, due comunità si riapproprieranno di luoghi importanti non solo a livello di culto, ma anche dal punto di vista simbolico e sociale – conferma il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli -. L’azione che abbiamo messo in campo sulle chiese è complessa e vasta, dato che la mappa dei danni comprende centinaia di edifici lungo tutto il cratere. Ringrazio per la collaborazione le Diocesi, l’Ufficio Speciale Ricostruzione e la Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli».
Nel primo caso, si tratta di un intervento da 224.505 euro sull’edificio collocato nel quartiere ascolano di Porta Cartara, di origini settecentesca, a cui la popolazione locale è molto legata. Tra le lavorazioni messe in campo, anche la ricostruzione della muratura sommitale crollata della lanterna ed il consolidamento di quest’ultima, tramite il rifacimento del cornicione, la messa in opera di un cordolo acciaio-legno sulla sommità e il rifacimento della copertura in legno. La maggior parte dei lavori si è svolta all’esterno, ad esclusione della chiusura della nicchia che oggi ospita il confessionale.
Per quanto riguarda Sant’Ilario, sita nella frazione Belvedere di Fabriano, le origini sono ancora più antiche, datosi che si parla circa di 1300. I lavori, che hanno avuto un importo di 212.048 euro, hanno riguardato, tra le altre cose, la rigenerazione delle murature, l’inserimento di catene trasversali nella navata, il consolidamento della volta strutturale dell’abside con fasce in acciaio ed il rinforzo della struttura della cella campanaria del campanile.
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