ASCOLI PICENO – L’Ascoli Calcio smentisce tramite un comunicato alcune indiscrezioni trapelate sulle cifre relative all’offerta di acquisto presentata dall’industriale farmaceutico italo-canadese Francesco Bellini. L’imprenditore di origine ascolana ultimamente spesso vicino alla squadra bianconera avendo assistito, quando gli impegni di lavoro glielo hanno permesso, alle partite casalinghe del Picchio, ha fatto pervenire un’ offerta ai rappresentanti dell’Ascoli Calcio la scorsa settimana. Ma il contenuto è ancora “Top secret”.

Si è parlato di un’offerta di circa 11 milioni, una cifra vicina a quella che la società, secondo indiscrezioni, avrebbe indicato come idonea per rilevare l’Ascoli Calcio. Sempre secondo indiscrezioni però, sembrerebbe che l’offerta di Bellini sia in realtà di molto inferiore, e cioè all’incirca la metà.

L’italo-canadese potrebbe da un momento all’altro arrivare in città per incontrare Benigni e discutere di persona dell’offerta. Al momento però la sensazione è che le parti siano ancora distanti e si sia lontani da un accordo.

Nel suo comunicato, inoltre, la società ha voluto ribadire “che le condizioni attualmente poste per la vendita della società bianconera non prevedono in alcun modo il guadagno di alcuna cifra da parte del Presidente Roberto Benigni, il quale non ha, né ha mai avuto, sia nell’ambito della gestione della società, sia in quello della trattativa di vendita, fini di lucro o speculativi”.

AGGIORNAMENTO ORE 13 – Intanto però ciò che più preoccupa i tifosi sono i termini per la presentazione dei documenti per l’iscrizione al prossimo campionato di serie B, che scadono giovedì 30, mentre è in corso l’assemblea dei soci dell’Ascoli Calcio. Alle 12.20 circa è iniziata l’assemblea dei soci alla quale stanno prendendo parte i membri del collegio sindacale, Guido Manocchio, le figlie di Benigni Sabrina e Silvia,  e Nazzareno Cappelli, che ha già lasciato la seduta non rilasciando dichiarazioni. Non è presente il presidente Benigni. La società deve trovare i soldi per ripianare la situazione finanziaria (circa tre milioni), manovra indispensabile per poter far richiesta di iscrizione al prossimo campionato di cadetteria, e al tempo stesso quelli per una  fidejussione bancaria di circa 800.000 euro relativa agli ultimi stipendi dei giocatori. Una cifra ingente che l’Ascoli difficilmente potrà coprire attraverso il mercato nei prossimi due giorni. Il sodalizio di Corso Vittorio Emanuele infatti è costretto a stringere i tempi, ma in questo modo rischia di scoprire il fianco alle altre società che potrebbero approfittare della situazione per giocare al ribasso a proprio vantaggio. E’ quindi probabile che prima del 30 giugno il mercato bianconero non prenderà il via.

CAPITOLO MERCATO – E’ indispensabile liberarsi dei contratti onerosi, e in questa direzione ad esempio si sta operando con Arturo Lupoli, ottenuto alle buste per mancata offerta della Fiorentina ma che difficilmente rimarrà in bianconero, considerando anche che da parte del giocatore è stata espressa la volontà di cambiare aria. Diverso il discorso per Alessandro Romeo. Il giocatore vorrebbe rimanere ad Ascoli e in tal senso il ds Polenta ha già avviato il discorso con la Sampdoria per il rinnovo del prestito.

Poi le cessioni di Guarna, Giorgi e Gazzola, che potrebbero portare molte “energie vitali” nelle casse della società di Corso Vittorio Emanuele. Se tali operazioni andranno a buon fine anche la situazione finanziaria potrebbe tornare ad essere molto più serena. Su Guarna e Gazzola ancora non ci sono grosse novità; per Giorgi nessuna richiesta ufficiale ma c’è l’interessamento di diverse squadre, tra queste il Padova. Quella del direttore sportivo Foschi è una società ambiziosa, che ha sfiorato la promozione in serie A classificandosi di fatto quarta nello scorso campionato dopo la finale playoff persa contro il Novara. I veneti garantirebbero al giocatore un sostanzioso contratto di tre anni ma anche la possibilità di giocare sempre, cosa che probabilmente non sarebbero in grado di fare altri club di serie A interessati (Siena, Bologna e Atalanta).


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