Italia, nuovo governo. La prima cosa che mi è venuta in mente, vedendo sfilare i neo  ministri per il rituale del giuramento davanti al Presidente della Repubblica, è stata questa: sconfitta meritata della politica. Mi è sembrato un pensiero talmente azzeccato che ho ritenuto giusto usarlo come titolo di questo mio amarissimo disappunto.

Come nelle gare di calcio si può perdere in tanti modi, anche meritatamente, così è accaduto in questo momento storico della Repubblica Italiana. Con l’unica differenza che al momento mancano i vincitori mentre gli sconfitti sono coloro che, ironia della sorte, dovranno volenti o nolenti applaudire l’avversario di turno. Perché, se ancora non si può dire che Monti ha vinto, considerarlo un avversario dei politici sconfitti si può.

Poi se vincerà, risollevando un’Italia moribonda, dovrà essere bravo a far capire a chi ha sostenuto il governo che, da quel momento in poi, fare politica è un’onore e non uno strumento di potere, quell’onore che mi sembra di aver visto questasera sul viso dei Tecnici (alcuni sinceramente emozionati) incaricati da Monti.

Tutta gente che ha dietro le spalle una carriera così onorevole che, secondo me, ha accettato per onorare la propria patria, alla sola condizione che la loro strada e le loro decisioni non siano inquinate (tutti tecnici non era mai successo se non erro) da quella politica che ha fallito, lasciandogli la sola responsabilità di… bocciarli con il voto parlamentare. Se ne avranno coraggio.

Perché ci vorrà un bel po’ di coraggio a legittimare decisioni che, di giorno in giorno, dimostreranno sempre più le loro incapacità e il conseguente fallimento. Come minimo, dopo il 2013, se il loro coraggio durerà due anni, dovrebbero passare la mano a persone più credibili e quindi più autorizzate a candidarsi. Diceva per radio un commentatore: tra l’intelligenza in campo adesso e quella di precedenti governi c’è un abisso. Anche questo particolare io lo ritengo una vittoria.

Se nel 2013, alla fine di questo nuovo governo, i tecnici torneranno alle loro preziose attività e la gran parte degli attuali politici si sarà messa da parte perché hanno perso, solo in quel momento si potrà dire che hanno vinto i cittadini comuni quelli che veramente Monti ha saputo rappresentare. Chiamiamoli pure “indignatos” perché il senso dell’ultima protesta romana era proprio quello.

L’unico merito che mi sento di dare a Berlusconi, Bersani e compagnia bella è che hanno messo da parte un po’ del loro orgoglio, evitando di fare i Sansoni e morire con tutti noi filistei. Durerà? Chi vivrà vedrà.


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