ASCOLI PICENO – Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, in qualità di Commissario Delegato, ha firmato il decreto per l’approvazione del piano degli interventi necessari in seguito all’ alluvione che colpì il territorio marchigiano nel marzo 2011. Il provvedimento, come da procedura, dà forza all’ ordinanza emanata a giugno dal Capo del Dipartimento della protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La copertura finanziaria ammonta complessivamente a 28.067.176,80, di cui 25 milioni a carico del Fondo della Protezione Civile (risorse, però, non ancora rese disponibili dallo Stato) e 3,1 milioni di euro derivanti dalla maggiorazione dell’imposta regionale sui carburanti. La procedura prevede la stesura di un piano di interventi realizzati dagli enti territoriali nella fase di prima emergenza, rivolti a rimuovere le situazioni di rischio, ad assicurare indispensabile assistenza e ricovero alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi e a porre in essere ogni utile attività per l’attuazione, anche in assoluta urgenza, della messa in sicurezza delle aree alluvionate, con l’indicazione della spesa per ciascun intervento.

“Il piano – spiega il presidente Spacca – comprende la quantificazione degli interventi attuati dagli Enti locali, suddivisa per categorie, e la modulistica che gli stessi devono utilizzare, con l’indicazione dei criteri a cui attenersi per l’esame delle richieste. La Regione, sin dal momento stesso in cui si è verificata l’alluvione, ha compiuto tutti i passi necessari affinché gli enti locali, le famiglie e le imprese potessero avere il ristoro dei danni e il risarcimento di quanto anticipato. Purtroppo, dopo l’emanazione dell’ordinanza della Protezione civile nazionale che stanziava 25 milioni di euro, queste risorse non sono state ancora rese disponibili, e quindi non ci rimane che sollecitare lo Stato affinché conferisca quanto prima  le somme agli enti locali. Solo da allora, Comuni e Province potranno effettuare i pagamenti a favore delle imprese che hanno eseguito gli interventi di somma urgenza”.

A Comuni e Province è stato chiesto di indicare le spese effettivamente sostenute per le diverse voci: assistenza alla popolazione, impiego del volontariato di protezione civile, compresi pasti e spese per carburante; spese per compenso lavoro straordinario effettivamente prestato da parte del personale dipendente e per eventuali turni di reperibilità; noleggio mezzi (idrovore, idropulitrici, movimento terra); smaltimento rifiuti, interventi per la sistemazione dei corsi d’acqua; lavori per la messa in sicurezza di infrastrutture, ponti, strade e marciapiedi, ed infine interventi per il ripristino di edifici pubblici destinati ad uso pubblico.

Il decreto, firmato dal Presidente, passerà all’esame della Corte dei Conti, e in seguito gli Enti locali avranno tempo fino al 31 agosto prossimo per inoltrare le schede e la relativa documentazione di spesa.Successivamente il Commissario Delegato redigerà il provvedimento nel quale potranno essere indicate le risorse concretamente assegnabili a ciascuno degli enti locali interessati.

Dalla prima rilevazione è emerso che gli interventi più consistenti sono stati effettuati nella provincia di Fermo, dove i comuni e l’amministrazione Provinciale hanno segnalato, rispettivamente, spese pari a 6.057.728,49 euro e 12.962.732,71 euro; e nel territorio ascolano, dove gli enti locali (Comuni e Amministrazione Provinciale) hanno speso 3.240.773,68 euro e  8.236.747,61 euro.


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