ASCOLI PICENO – Al termine di una complessa attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato, il Sostituto Procuratore della Repubblica Umberto Monti, ha notificato ad un ascolano di 60 anni, indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
L’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile, diretta dal Vice Questore Roberto Di Benedetto, era stata avviata il 0ì2 dicembre del 2013 a seguito di una denuncia di scomparsa sporta presso la Questura da un’amica della badante polacca.
Gli investigatori della Squadra Mobile compresero subito che non si trattava di un allontanamento volontario e avviarono le immediate indagini volte alla ricostruzione degli spostamenti che S.J.M. effettuava con una certa regolarità in città.
Nello specifico furono visionate tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in città nei luoghi comunemente frequentati dalla scomparsa e in particolare gli investigatori acquisirono un video che immortalava chiaramente la badante polacca che alle prime ore del primo dicembre, dopo essere uscita di casa, si era incamminata verso ponte San Filippo, senza però mai giungere dall’altra parte.
Era chiaro che proprio sul ponte San Filippo fosse successo qualcosa, pertanto, fu proprio in quel punto che si concentrarono le immediate ricerche. Gli uomini della Polizia di Stato unitamente ai Vigili del Fuoco, anche con l’ausilio di sommozzatori, nonché del Corpo Forestale dello Stato, scandagliarono minuziosamente il fiume Tronto fino alla foce mentre analoghe ricerche furono effettuate nel mare Adriatico. Le ricerche, che purtroppo diedero esito negativo, durarono per diversi giorni anche con l’ausilio di un’unità cinofila della Polizia di Stato proveniente dall’aeroporto di Malpensa nonché di due elicotteri della Polizia di Stato, provenienti dal Reparto Volo di Pescara, che per cinque giorni sorvolarono ininterrottamente il fiume Tronto.
Qualche giorno dopo, l’attività d’indagine subì un’improvvisa accelerazione quando gli uomini della Squadra Mobile trovarono e sequestrarono un parabrezza di un’auto, sostituito proprio il giorno seguente della scomparsa, vetro che presentava una lesione compatibile con un investimento.
Gli investigatori della Squadra Mobile, anche con l’ausilio di periti nominati dalla Procura della Repubblica, hanno ricostruito la dinamica della scomparsa.
Quel primo dicembre 2013, alle prime ore dell’alba, la signora S.J.M., come ogni domenica, dopo essere uscita di casa che si trova nel quartiere di porta Maggiore, si incamminò a piedi in direzione del Ponte San Filippo quando l’autovettura condotta da un ascolano, la investì scaraventandone il corpo nel fiume Tronto.
I successivi accertamenti effettuati dalla Polizia Scientifica di Roma e dal professor Tagliabracci, attraverso analisi del Dna mitocondriale, hanno consentito di acclarare che il capello rinvenuto sul parabrezza dell’auto sequestrato dalla Squadra Mobile appartiene alla deceduta S.J.M. o ad altro individuo della sua stessa discendenza materna.
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