ASCOLI PICENO – Una leva per il ripopolamento e lo sviluppo, attraendo cittadini pensionati
provenienti dall’estero, che potranno usufruire di una tassazione semplificata e ridotta sul
reddito. Questo l’obiettivo che può contribuire a realizzare la flat tax al 7%, strumento fiscale già
attivo nel nostro Paese e dedicato ai cittadini pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni,
percettori di un reddito da pensione da un soggetto straniero, che vogliono venire a vivere
dell’Appennino centrale.
Le potenzialità di questa misura e gli strumenti utili per diffonderne le caratteristiche tra i soggetti
potenzialmente interessati sono state descritte a Palazzo Chigi nel corso di una conferenza stampa,
organizzata dal Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli a cui ha partecipato il Vice
Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli.
Il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli: “Come
Farnesina siamo molto interessati a questa iniziativa del Governo perché c’è una proiezione estera
di questa norma interna. Il nostro ruolo è quello di presentare, attraverso la rete delle Ambasciate
e dei Consolati che sostiene l’azione del Governo e di tutti i Ministeri, le prospettive e le opportunità
che le leggi italiane offrono alle persone che vivono all’estero: sia agli iscritti all’AIRE, che possono
così mantenere un richiamo alle loro origini, sia a chi è attratto dalla nostra bella Italia. In
particolare, l’Appennino centrale, con i suoi piccoli centri ricchi di fascino e una qualità di vita
invidiabile, rappresenta un’opportunità unica. Un progetto che la Farnesina prenderà a cuore.”.
Il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli: “Storia, arte, cultura, piccoli borghi
immersi in una bellissima natura. Il miglior biglietto da visita per l’Appennino centrale risiede
proprio nel suo patrimonio unico e nella qualità della vita che è in grado di garantire. Siamo convinti
che queste caratteristiche abbiamo un potenziale attrattivo anche nei confronti di quella platea
estera che è alla ricerca di uno stile di vita ‘slow’. A ciò si vanno ad aggiungere anche i vantaggi
fiscali della Flat Tax al 7%, una misura il cui potenziale non è ancora stato attivato in misura
sufficiente. Oggi, con la presenza e il sostegno del Vice ministro Cirielli e del Ministero degli Esteri diamo un segnale concreto del condiviso impegno per la valorizzazione dei nostri territori. Il
Governo Meloni, infatti, accanto alla ricostruzione materiale post-sisma, mi ha anche affidato la
riparazione economica e sociale di queste comunità e la Flat Tax al 7% si inserisce a pieno titolo
all’interno di questa strategia di rilancio e sviluppo. Questa misura può suscitare interesse
soprattutto, ma non solo, tra i pensionati di origine italiana che vivono in Nord America, Germania,
Francia e Inghilterra. Facendo rete, l’obiettivo è quello di raggiungere una platea sempre più
ampia”.
La misura: è prevista la possibilità di assoggettare tutti i redditi con la formula della Flat Tax
(compresi i redditi da pensione estera), le persone fisiche che trasferiscono la loro residenza fiscale
in Italia, in un comune con meno di 20 mila abitanti situato all’interno delle zone colpite dai
terremoti del 2009 e del 2016-2017. Inoltre, i soggetti interessati non devono essere stati residenti
in Italia nei cinque periodi d’imposta precedenti al trasferimento e devono provenire da Paesi con
i quali esistono accordi di cooperazione amministrativa in materia fiscale. L’imposta è calcolata in
modo forfettario, con un’aliquota del 7% sui redditi esteri per i nove anni successivi a quello in cui
diviene efficace l’opzione.
Gli incentivi fiscali hanno già confermato in più occasioni la loro funzionalità ed efficacia in diversi
campi di applicazione, anche al fine di realizzare obiettivi di rilevanza sociale. Il fisco, dunque, può
rappresentare un acceleratore delle politiche sociali e la Flat Tax al 7% è uno degli strumenti
operativi adottati per incentivare lo sviluppo economico dei territori dell’Appennino centrale
colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017 e, al contempo, mitigare il processo di spopolamento in
corso in queste aree interne (secondo i dati Istat, tra il 1° gennaio 2016 e il 1° gennaio 2022, la
popolazione residente nel cratere 2016 si è ridotta del 6,3%). L’Appennino centrale si candida
dunque a diventare un punto di riferimento per l’economia della terza età: quella “silver
economy” che si rivolge prioritariamente ai cittadini over 65 in buona salute, con solide posizioni
patrimoniali e la propensione a investire tempo e risorse nella qualità della vita.
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