ROMA – Pier Luigi Bersani si è dimesso da segretario del Partito Democratico. La decisione è stata confermata nel corso dell’assemblea andata in scena presso il Teatro Capranica. “Per me e’ troppo”, ha affermato Bersani. “Consegno all’assemblea le mie dimissioni. Operative da un minuto dopo l’elezioni del Presidente della Repubblica. Uno su quattro di noi ha tradito. Per me e’ inaccettabile”.
Contemporaneamente verrà ratificata anche la rinuncia di Rosy Bindi al ruolo di presidente del movimento.
La decisione arriva dopo una seconda giornata di fuoco per il centrosinistra. Bruciato il nome di Franco Marini giovedì, era stata la volta di Romano Prodi, acclamato in mattinata all’unanimità dallo stesso Pd. I risultati però hanno detto altro: l’ex premier non ha raggiunto il quorum necessario di 504 voti, fermandosi addirittura sotto quota 400, a sole 395 preferenze.
“SABATO CI ASTERREMO” L’ormai ex segretario, in merito alla quinta votazione di sabato mattina, ha annunciato: “Ci asterremo, il Pd voterà scheda bianca”.
GORI: “GIUSTO CHE LASCI” Laconico il commento di Giorgio Gori, fedelissimo di Matteo Renzi: “Ha sbagliato, ha perso, è giusto che lasci. Ma Bersani merita rispetto”.
“SERATA FOLLE” “Una serata folle”, commenta Stefano Menichini, direttore di Europa, organo del Pd: “Conseguenza di due mesi nei quali quasi tutti nel Pd hanno preferito tacere ciò che pensavano davvero”.
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Chi troppo vuole nulla stringe. Invito però a tenere conto come nella passata legislatura quando con entusiasmo il PD ha votato tutto il pacchetto delle manovre di Monti, tutti i parlamentari sono stati uniti ed hanno votato senza sbagliare e soprattutto senza pentirsi. Cosa ci hanno guadagnato? Intanto non pagato un centesimo di euro per la crisi che stiamo attraversando escusate se è pooco.
Oggi la musica è cambiata? Certo cambiamenti ci sono in quanto chio è stato eletto obiettivamente sa che con i processi in corso rischia di bruciarsi in quanto la sua base elettorale comunque lo molla.
Una soluzione la troveranno eppure se avessero accettato la candidatura di Rodotà ci sarebbe già stata in Italia una svolta vera. Naturalmente non hanno neanche risposto all’offerta di Beppe Grillo e non hanno detto mai quali sarebbero i motivi che Ridotà non va bene come Presidente della Repubblica..
….Svegliarsi, e sapere che, sia Bersani che la Bindi, sono stati capaci di autodistruggersi…. Non ha prezzo!!!
Questo è un Buon…giorno!
Finalmente…ha capito! Ha perso le elezioni, il governo, il partito.
L’unico che può ricevere l’incarico a questo punto è RENZI!
Se era una persona seria si sarebbe dimesso un minuto dopo la fine dei conteggi delle elezioni.
Poi ha sbagliato tutto il possibile con la sua arroganza. Aveva detto: se prenderò il 51% dei voti governerò come se avessi preso il 49%. Ne ha preso appena il 29% e si comportava come se avesse avuto il 100%!!
E’ un incompetente, non ha nemmeno un millimetro di stoffa di un premier.
Ha inseguito per 2 mesi Grillo, tanto da rischiare una denuncia per stalking. Poi quando Grillo gliela stava per dare,per caso o per sfinimento,,indicando Rodontà come presidente, da perfetto imbranato come è, ha fatto cilecca,non ha avuto l’erezione neanche con il viagra,ha avuto una defaiance per ansia da prestazione, e si è affidato al giovanissimo Prodi.
Mi rassomiglia molto ad un politico locale che non ne azzecca una manco per sbaglio.
Ma dove li andate a scegliere?
Premetto di avere una grande stima di Rodotà, tuttavia non capisco dove sarebbe la svolta se non esclusiva e contingente alla copertura della figura nel quadro istituzionale, e quindi fine a se stessa. A elezione avvenuta non cambierà certamente nulla, il modello neo-liberista tanto caro al FMI (i nostri veri governanti) continuerà a impoverire le masse, rendendole sempre più sottomesse e ricattate, continuando a farci credere tramite il loro apparato mediatico che le crisi sono cicliche, come calamità naturali; mentre in grecia si inizia a morire di fame e la grecia è la porta accanto. Certamente dovrà munirsi di dosi di maalox perchè dovrà firmare le nuove leggi sulle privatizzazioni in tema di sanità, istruzione e previdenza sociale, perchè ce lo chiederà l’europa; sarà chiaro a tutti (ma sarà troppo tardi) che il megabusiness del capitale finanziario vanificherà completamente ogni sorta di ripresa economica di cui parliamo ogni giorno e a quel punto saremo già sotto i ponti.
http://keynesblog.com/2013/04/17/rodota-col-pareggio-di-bilancio-keynes-e-stato-reso-incostituzionale/
Che faccia hanno i Bersaniani locali? Erano tutti compatti alle primarie… Gaspari e Perazzoli, in quel caso uniti contro chi li voleva rottamare? E ora? Ammetteranno l’errore? E la Sorge? Che non si è mai capito da che parte stava? Caro Falcioni, lei è una bella penna. Può aiutarmi a capire chi sono i Bersaniani e chi i Renziani a livello locale? Sia ad Ascoli che a San Benedetto.
In parlamento è chiaro.
A livello locale no. Sembra quasi stiano aspettando l’esito per capire da che parte buttarsi.
……..nel burrone!!!!!!!!!!!!!!!! tutti!!!!