ASCOLI PICENO – Cresce il consumo di uova, le uova si vendono di più. Cala il consumo di carne bovina, cresce il consumo di carne di pollo. Due spie della crisi economica, del ridotto potere di acquisto degli italiani. Già, le uova possono abbastanza efficacemente sostituire la carne nella dieta di una famiglia. Costano meno. Idem per il pollo.

Queste due tendenze non vengono solo dalla prassi quotidiana e dall’osservazione dei comportamenti, ma vengono espresse analiticamente da Francesco Pugliese, direttore generale di Conad, durante la presentazione delle prospettive di sviluppo e investimento di Conad Adriatico, tenuta ad Ascoli martedì mattina.

“Nella spesa di una famiglia media italiana (2442 euro al mese, 43 euro in meno rispetto al 2007) i prodotti alimentari incidono per il 18,9 per cento”, dichiara Pugliese. La società italiana, piaccia o no, si sta polarizzando. Ricchi sempre più ricchi, il ceto medio si assottiglia e comunque guarda al risparmio, i meno abbienti diventano sempre meno capaci di spendere.

Vanno bene le vendite per i prodotti di qualita più elevata, le cosiddette eccellenze di cui il mercato agroalimentare italiano è pieno. Poi, si vendono bene i prodotti alimentari che coniugano prezzo basso e qualità. Crescono quindi le vendite dei prodotti con il cosiddetto “marchio di insegna”, cioè con il marchio delle grandi catene di distribuzione, che in media costano il trenta per cento in meno rispetto ai prodotti della stessa fascia con un brand ben preciso.


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