ASCOLI PICENO – Nonostante fosse dall’inizio uno dei personaggi primari della lunga vicenda societaria dell’Ascoli Calcio, l’imprenditore Francesco Bellini aveva centellinato le sue dichiarazioni. Ieri, invece, in un intervista mandata in onda a ‘Il Bianco & il Nero‘, l’industriale italo – canadese ha chiarito la sua posizione, spiegando a che punto stanno le trattative, le prossime mosse e, infine, svelando un retroscena inedito che lega lui stesso all’Ascoli Calcio.
“Ho sempre detto di essere interessato a rilevare la società – spiega Bellini -, ma non da solo. Non sono poi così esperto di calcio e per adesso faccio passare avanti gli altri, gente più competente di me in questo settore. Non sono io il leader, come tutti credono e vogliono. C’è Fazi, ci sono altre persone che ne sanno più di me. Poi tra due, tre anni si vedrà“. E’ chiaro che una delle cause vere e proprie che impedirebbe all’imprenditore farmaceutico di avere il comando della società in caso di acquisizione è dovuta ad una questione di affari, che lo porta in giro per il mondo, lontano dalla sua provincia natìa. Sullo stato attuale della compravendita spiega: “E’ un percorso che va fatto per gradi. Uno di questi gradi è rappresentato dal Confidentiality agreement (fase di una trattativa rappresentata dallo scambio di informazioni tra le parti, ndr). Se l’altra parte lo ha firmato si può andare avanti, si vedrà il bilancio, si procederà con la due diligence e si fisserà il prezzo. Non si possono saltare i passaggi. Io stesso devo convincere altre persone, a cominciare dai miei familiari, prima di concludere un investimento. Io, ad oggi, non conosco la situazione patrimoniale attuale dell’Ascoli, non ho visto nessun documento”.
Poi sulla situazione di stallo che perdura da qualche mese, dice la sua: “In teoria deve essere Benigni a spingere le trattative: se tu hai qualcosa da vendere, sei il primo ad essere interessato a farlo. Ma so che è una situazione difficile, quella imprenditoriale, che riguarda tutta la zona dell’ascolano. E molti problemi sono legati alla burocrazia che frena gli investimenti“.
Riguardo ad una possibile proposta economica, dice: “Se gli altri sono d’accordo nel fare una certa proposta, sono d’accordo anch’io. Mi fido di persone come Fazi, che oltretutto è stato anche redattore di un importante magazine di finanza”. Infine, per concludere, il curioso retroscena: “Sapete che io, prima che Benigni rilevasse la società negli anni ’90, ero ad un passo dal prendera? Poi lui me l’ha levata dalle mani… A proposito del Presidente, tutti lo criticano ora, ma non dimentichiamo quello che ha fatto, portando la squadra dalla serie C alla serie A”.
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