ASCOLI PICENO – “ In generale le previsioni anche per i saldi non sono ottimistiche, perche’ la situazione dei consumi permane difficile, in particolare per il comparto dell’abbigliamento”. A parlare è il direttore della Confcommercio di Ascoli, Giorgio Fiori, che in una nota fa il punto sul consuntivo del primo semestre del 2012, nell’ambito del comparto tessile-abbigliamento. “E’ presumibile che si registri un calo dei ricavi rispetto alla stagione dei saldi dello scorso anno, che gia’ era risultata critica”.

Una Prospettiva economica preoccupante, dunque, per gli operatori locali del tessile, che rispecchia a grandi linee una congiuntura nazionale non meno pessimistica. Infatti i dati emersi da una stima del SMI (Sistema Moda Italia), diffusi a metà aprile scorso, parlano di un contesto operativo complessivo nazionale, nell’ambito della filiera del Tessile-Moda, che sembra essere sottoposto a battute d’arresto fortemente preoccupanti. Una tra tutte, le prospettive negative dei consumi interni che per il 2012 risultano ancora peggiori (-2,3%) rispetto alle previsioni dei consumi complessivi (-1,4%).

A questo si aggiungono poi le evidenti difficoltà, da parte delle aziende del settore, di accedere ai crediti bancari. Bankitalia evidenzia, infatti, un calo dei prestiti pari all’1,2% nel febbraio scorso rispetto al mese precedente, e addirittura del 3,4% rispetto a febbraio 2011. “L’atteggiamento degli italiani – spiega l’ SMI in una nota – sembra davvero poco incoraggiante: la stragrande maggioranza delle dichiarazioni sono verso la riduzione dei consumi. Meno negativo l’atteggiamento in Germania e specialmente in Russia, dove il vestiario mantiene ancora un valore di status, ed è vivo il desiderio di raggiungere al più presto gli standard di consumo occidentali”. In un contesto congiunturale negativo gli unici canali in crescita sembrano essere gli outlet (+30%) e internet (+60%), che garantiscono un ottimo rapporto qualità-prezzo, un amplia offerta ed un’esperienza d’acquisto appagante.

“Il Governo – attacca Michele Tronconi , Presidente di Sistema Moda Italia – non può più limitarsi a celebrare a parole l’importanza del Made in Italy. Stiamo davvero rischiando la rottura irreversibile della nostra filiera, che è il vero valore aggiunto della nostra capacità di penetrazione all’estero. Occorrono interventi a sostegno della competitività delle nostre imprese, in primo luogo sul versante della riduzione dei costi dell’energia e sulla fiscalità del lavoro. Perché se si vuole esportare di più si deve anche essere in grado di produrre di più, in Italia. Ad oggi ciò che serve immediatamente non è ancora del tutto presente nel pacchetto di misure decise dal Governo”.


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