OFFIDA – Si svolgerà questo pomeriggio, alle ore 17 nella sala consiliare del Comune di Offida l’incontro dal titolo “Che Guevara, un rivoluzionario controcorrente“, moderato dal giornalista Davide Falcioni e organizzato da Rifondazione Comunista di Offida.

“Chi fu Ernesto Guevara? Qual è il confine tra storia e mito? Quale fu il suo contributo nella Rivoluziona Cubana? Quale era il suo pensiero politico? Perché la figura del “Che” è ancora attualissima?”: queste le domande a cui si tenterà di dare risposta attraverso l’intervento di Antonio Moscato, storico, docente di storia del movimento operaio, esperto di America Latina. A seguire aperitivo a “km zero”.

Di seguito il profilo del professor Moscato:

Antonio Moscato è nato a Roma nel 1938. Ha iniziato gli studi universitari sotto la guida di Ambrogio Donini a Roma, e poi di Vittorio Lanternari, di cui è stato assistente presso l’università di Bari, anche se una grandissima influenza sulla sua formazione ha avuto la collaborazione, avviata nel lontano 1957, con Livio Maitan.
Ha insegnato per decenni Storia del Movimento operaio e Storia contemporanea presso l’università di Lecce (per alcuni anni anche Storia e istituzioni dei paesi afroasiatici). Ma la sua impostazione marxista e il suo impegno militante hanno creato negli ambienti accademici (e soprattutto tra i pentiti della sinistra) una discreta ostilità, che si è concretizzata alla vigilia del suo pensionamento nella totale soppressione della cattedra di Storia del movimento operaio, per escludere ogni possibilità che almeno uno dei tanti che si sono laureati con lui (oltre 250…) potesse continuare il suo lavoro.
La provenienza dagli studi storico-religiosi ha lasciato alcune tracce: tra i suoi libri infatti alcuni (Sionismo e questione ebraica, Chiesa, partito e masse nella crisi polacca, e Libano e dintorni. Integralismo islamico ed altri integralismi), affrontano alcuni problemi scottanti del nostro tempo alla luce di un’indagine materialista della storia, ma anche di una conoscenza specifica dell’intreccio tra religione e politica.
La maggior parte dei suoi libri sono dedicati tuttavia a quello che si autodefiniva il “socialismo reale” e alla sua crisi: tra gli altri La ferita di Praga (Roma 1988); Gorbaciov. Le ambiguità della perestrojka (Roma 1990); Intellettuali e potere in URSS (1917-1991). Bilancio di una crisi, Lecce, 1995.
Nell’ultimo decennio ha lavorato soprattutto sulla “variante cubana” del modello sovietico, e sulla sua influenza in America Latina.


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