ASCOLI PICENO – Nella notte tra domenica e lunedì alcuni tifosi bianconeri, stanchi dell’ennesima disfatta, si sono introdotti nel campo d’allenamento del centro sportivo ‘Città di Ascoli’ per mandare un chiaro, seppur duro e macabro, messaggio ai giocatori dell’Ascoli. Al centro di quello che sarebbe diventato un ‘campo santo‘ , infatti, sono state posizionate undici croci tombali, mentre sul muro di cinta che circonda il terreno di gioco l’eloquente striscione: “E’ finita la pazienza, o salvezza o violenza“, come si vede nelle foto.
Un minaccioso e disperato avvertimento, dunque, all’indomani della sconfitta di Brescia per 3-2. Ma, anche se al ‘Rigamonti‘ la squadra di Silva ha lottato a differenza delle ultime apparizioni, la sesta gara persa consecutiva, ottava in nove gare, ha fatto finire la pazienza nei sostenitori del Picchio, sempre più increduli per un girone di ritorno mai così arrendevole. Si preannuncia, come è prevedibile, un’altra settimana calda e piena di tensione, in vista del prossimo incontro di sabato prossimo (ore 15) al ‘Del Duca’ contro la Ternana. Come spiegato nella nostra proiezione, con sei punti nelle restanti due gare, l’Ascoli disputerebbe matematicamente i play out.
Intanto, ecco il comunicato degli ‘Ultras 1898’ che invita tutti gli ascolani ad essere presenti sabato allo stadio.
“Vogliamo un ultimo ruggito. Ascoli è storicamente una città combattente che non può accettare di finire nel baratro con le mani in mano poiché l’onore non può essere perso.
Dobbiamo avere l’orgoglio di non sentirci rappresentati da nessuna resa incondizionata, sia essa della società, dei giocatori, dell’allenatore o di chi si definisce impropriamente ‘tifoso’.
Il Piceno non può veder svanire una delle eccellenze del territorio senza aver dato battaglia. L’arrendismo, la rassegnazione e l’assenza di mordente non saranno tollerati da parte di nessuno. Il ruggito di Ascoli deve risuonare forte e riecheggiare fino a Terni.
Siamo un popolo capace di vincere ogni sfida ed è la storia che lo dice per noi. Negli anni scorsi abbiamo coniato un motto inciso su una maglietta che molti tengono gelosamente piegata nel proprio armadio. E’ ora di ritirarla fuori, indossarla, ma soprattutto incarnarla.
PIU’ DURA SARA’ LA BATTAGLIA, PIU’ GRANDE SARA’ LA VITTORIA!
Chi non raggiunge sabato lo stadio non è degno di essere chiamato ascolano.
IN DIECIMILA AL DEL DUCA PER SPINGERE L’ASCOLI VERSO LA SALVEZZA”
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…Vedete?? Si parla tanto di eccellenze, di turismo, di olive fritte, di promozione territoriale….. E, invece, basta così poco per andare in prima pagina sul Corriere della Sera…..
Così ci si fà conoscere!!! Questa è promozione di un territorio!!!
…..Siamo veramente a cavallo!!
Quello che scrve caro “pippo” è completamente fuoriluogo e molto ma molto approsimativo. Cosa c’entra le croci al campo con le eccellenze, le olive e il turismo?
e l’Assessore alla Sport qualche giorno fa citava in un noto social network che ama l’Italia e ama l’Ascoli Calcio e che questo ….. è solo l’inizio!
mha…
L’assessore in questione con quello stato di facebook (“Che dire…siamo semplicemente dei folli visionari che amano Ascoli. Ne vedrete delle belle cari amici”) non si riferiva affatto alla questione calcistica e all’episodio delle croci. E’ un tale C.S. che è intervenuto tirando fuori l’argomento delle croci scatenando una bagarre infinita.
Se c’è una cosa che non sopporto è la mistificazione e la diffamazione. Spero che l’assessore Brugni legga questo che lei ha scritto, che chieda le sue generalità alla redazione e che la quereli. Non sono tollerabili queste cose.
Non c’è alcun mistificazione e tantomeno diffamazione caro Piceno. Sarà Lei eventualmente a mistificare quello che scrivo. Forse perchè non le vado a genio? E’ vero che l’Assessore Brugni diceva: “Che dire…siamo semplicemente dei folli visionari che amano Ascoli. Ne vedrete delle belle cari amici”….. ma io mi riferivo al seguito che ha avuto tale affermazione… cioè non vedo delle belle…..ma solo brutte azioni….tutto qui! Se qualcuno vuole le mie generalità non occorre chiederla alla redazione ma semplicemente a me.
Non stia lì a rigirare frittate. Il seguito, cioè i commenti, sono di vari utenti, non dell’assessore Brugni che ha anzi specificato che non si riferiva al fatto delle croci.
…pensi….le frittate nemmeno mi piacciono.