ASCOLI PICENO – Sette consiglieri comunali, più il sindaco. E quando il primo cittadino si rivolgerà a loro non potrà non trovarsi d’accordo. Perché sia uno che gli altri provengono dalla stessa lista, Dialogo e Sviluppo, unica concorrente alle amministrative di Cossignano.

Roberto De Angelis fa ovviamente il 100%, al netto di un 12,5% di schede bianche e di un 4 e 76 di nulle. L’unica vera opposizione ad un plebiscito supportato da un’affluenza balbettante, pari al 60,11%.

La gara in solitaria, già strana di per sé, si aggiunge di particolari curiosi se consideriamo che fino allo scorso 7 aprile De Angelis risultava non candidabile. Poi ecco il decreto Delrio, che dà il via libera al terza mandati per gli amministratori dei paesi sotto i 3 mila abitanti.

“Il mio è un caso curiosissimo – confessa De Angelis – ho appena 40 anni e sono già al terzo incarico. Sarò il sindaco più anziano in servizio della provincia, a cui si aggiungono altre due esperienze da consigliere. Ora governerò senza minoranza”.

L’altra data decisiva è quella del 26 aprile, quando alla griglia di partenza non si presentano outsider. “Un fattore eccezionale, il primo ad essere stupito sono stato io”. Quindi la campagna elettorale contro il nulla e un unico cruccio: evitare l’astensionismo di massa.

L’articolo 71 comma 10 del Tuel parlava chiaro: “Ove sia stata ammessa e votata una sola lista, sono eletti tutti i candidati compresi nella lista, ed il candidato a sindaco collegato, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti ed il numero dei votanti non sia stato inferiore al 50 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune. Qualora non si siano raggiunte tali percentuali, l’elezione è nulla”.

Missione compiuta. Senza fiatone.


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