ASCOLI PICENO –  Dopo tante discussioni, proteste e trattative, da lunedì 9 giugno lo stabilimento Coalac di Ascoli Piceno non è più in produzione.

Nella giornata di lunedì 9 giugno la Cooperlat di Jesi ha deciso unilaterlamente di interrompere le attività nel sito produttivo di Marino del Tronto. Davanti agli ingressi è presente anche una pattuglia di guardie private che vigila per evitare intrusioni da parte degli ormai ex dipendenti.

Ieri il presidente della Regione Spacca affermava: “Siamo tornati ad occuparci, oggi  (ieri, ndr) in Giunta regionale, della difficile situazione della Cooperlat di Ascoli Piceno. Avevamo chiesto all’azienda, nel confronto del 4 giugno, di sottoscrivere un accordo con l’impegno alla cessione del sito produttivo. L’impresa è invece rimasta sulla sua posizione di chiudere lo stabilimento il 15 giugno. Siamo molto preoccupati per questa situazione. Crediamo che la priorità resti la salvaguardia e il rilancio dell’ex Coalac e che sia necessario valutare qualsiasi ipotesi che possa scongiurare la dispersione di un patrimonio economico territoriale e del capitale umano.”

E invece, ieri il colpo di scena. Ascoli non ha più la sua storica centrale del latte, un sito produttivo che aveva i conti in attivo. Resta da esaminare cosa accadrà adesso.


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