ASCOLI PICENO – Donna: sostantivo che indica l’individuo femminile della specie umana.
Definizione scarna di un universo di sentimenti e di intelletto, di etica e di pragmatismo racchiuso in un corpo umano che dalla notte dei tempi ha ispirato artisti di tutto il mondo.
Due vocali e tre consonanti definiscono in realtà tre figure distinte: figlia, moglie, madre.

Alessandro Marinelli, regista ascolano, con il suo Teatro C.A.S.T. propone una “messinscena” ispirata alla piece teatrale di Cristina Comencini “Due partite”. Una scelta sintomatica, quella di Marinelli, che si cela nel titolo sibillino del suo lavoro “Come ieri” presentato a Folignano, con le sue allieve del Corso Avanzato, in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Folignano

Quattro donne, quattro amiche che settimanalmente si ritrovano in una casa per giocare a carte, per chiacchierare, per evadere dalla routine quotidiana della società degli anni Sessanta. Vestite di alta moralità come consuetudine dell’epoca, la loro partita si rivela essere un pretesto per togliersi di dosso, per qualche ora, quel vestito per bene, quella maschera di amorevoli madri e mogli per far uscire la donna piena di contraddizioni, di dubbi, di illusioni e di fragili certezze. Si svelano amanti, rimpianti per non aver seguito la propria vena artistica, convinzioni sofferte perché sporcate dal tradimento e fragilità dell’essere madre per la prima volta.

Quattro donne,quattro amiche, quattro figlie. A distanza di anni le figlie mantengono l’abitudine di riunirsi delle loro madri e si incontrano allo stesso modo, in una casa, per onorare però la morte della madre di una di loro. I ricordi si susseguono e con loro anche le afflizioni delle loro madri che paradossalmente non sono diverse dalle loro. Un’altra generazione, più dinamica, più sicura di sé, appagata dal lavoro, dall’attitudine artistica, ma comunque insoddisfatta. Emerge anche in loro quel dubbio amletico che da sempre tormenta l’essenza della donna: essere madre o essere donna? O essere entrambe sacrificando inevitabilmente qualcosa della donna e della madre?

“Come ieri” ci mostra come la donna di ogni epoca è alla continua ricerca di una definizione dell’identità femminile. Ieri e Oggi sembrano sfocati, confondersi, perché nonostante ci vantiamo di vivere in una società emancipata, a volte si potrebbe dire “Come ieri”.

Ilenia Alessandrini, Letizia Bellabarba, Mimma Di Carlo, Fabiola Fidanza, Federica Orsetti, Ilaria Polloni, Roberta Procaccini, Valeria Quatrini hanno interpretato con padronanza della tecnica, i caratteri delle diverse figure femminili. L’abilità raggiunta nella mimica comportamentale e nella modulazione vocale hanno reso pienamente il senso della piece teatrale tanto da rendere lapalissiano un passaggio significativo dell’opera, ovvero attribuire ogni figlia alla corrispondente figura della madre.

Regia: Alessandro Marinelli
Disegno Luci: Pietro Cardarelli

Aiuto regia: Valter Finocchi


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