ASCOLI PICENO – Tutto è pronto per la più spettacolare rievocazione storica medievale della città: il torneo cavalleresco della Quintana.
Un anno di intenso lavoro per esibirsi al grande pubblico in una accurata rievocazione storica.
I preparativi animano gran parte dei cittadini che vengono coinvolti nel prestigioso corteo storico. Dagli abiti alle armature, dall’allenamento degli sbandieratori alla cura dei cavalli e cavalieri, la città lavora in sordina per omaggiare la Madonna della Pace il secondo sabato di luglio e il Santo Patrono, Sant’Emidio, la prima domenica di agosto.

Ad arricchire questa fastosa cerimonia, si inseriscono eventi collaterali che ne esaltano la radicata preziosità di questa tradizione.
“Facce da Quintana” è la realizzazione di una serie di calendari artistici sui quali sono ritratti cittadini ascolani che hanno interpretato un ruolo nel corteo della Quintana.
Ideatore di questa iniziativa è l’artista Franco Pirzio coadiuvato dall’artista abruzzese Nando Perilli. L’opera si inserisce nel progetto di valorizzazione del territorio ascolano, si pone come la continuazione della guida turistica P.I.C.E.N.U.M. e si trova esposta presso la Sala Cola d’Amatrice – Chiostro di S. Francesco.

“Sono grata a Franco perché produce questi progetti che sono sempre di grande eleganza soprattutto per i materiali che utilizza – ha ringraziato l’assessore alla cultura Giorgia Latini – ha un modo di esporre le sue opere molto raffinato e oltre al lato estetico così appagante, le sue opere promuovono il territorio Piceno”.

L’artista Franco Pirzio, noto designer d’interni e artista appassionato del territorio Piceno, ha realizzato l’opera P.I.C.E.N.U.M., un profondo e particolare lavoro di valorizzazione del territorio sotto forma di guida illustrata da dipinti ad acquerello in cui vengono descritte località e tipicità del comprensorio ascolano dai monti, passando per la zona collinare per giungere alla costa.
Facce da Quintana aggiunge una nota strettamente legata alla Città di Ascoli Piceno, esaltando la tradizione più amata, quella della Quintana.
“ E’ il mio perenne inseguire il bello. Il bello è una cosa molto difficile da conservare e molto facile da distruggere. Nel mio piccolo cerco di fare il meglio possibile lasciando un segno modesto. I disegni di Perilli parlano da soli. Io che li vedo anche dalla parte di chi li dovrebbe fare, ne apprezzo la tecnica. La tecnica dell’acquerello è di per sé complessa e faccio i miei complimenti davanti a tutti alla bravura di Perilli nel aver saputo interpretare le mordibezze dei tessuti degli abiti e le espressioni caratteristiche dei personaggi”.

Autore materiale degli acquerelli “Facce da Quintana”e apprezzato vignettista italiano, Nando Perilli si forma artisticamente presso l’Istituto d’Arte di Ascoli Piceno, predilige la tecnica del fumetto e realizza vignette sui personaggi e avvenimenti della vita locale. La sua fama si deve al lungo lavoro presso i quotidiani nazionali “Avanti” e “Paese Sera” e la testata abruzzese “Il Centro”.
“ Da bambino ero solito visitare le mostre a Palazzo dei Capitani e sognavo di poter un giorno esserci anch’io. A settembre realizzerò questo sogno. Dal 1 al 28 settembre ci sarà la mia mostra con l’esposizione di 300 opere tra caricature e vignette”.

Diversi sono stati gli artisti che, attratti dal fascino di questa rievocazione storica, hanno lasciato la loro firma, basti pensare all’artista torinese Ugo Nespolo che nel 1998 realizzò il palio della Quintana. Di lui si può inoltre ammirare un’altra sua opera, un accattivante pensiero scolpito su cemento, sita a San Benedetto del Tronto che recita “lavorare lavorare lavorare preferisco il rumore del mare”.

La meticolosa messa in scena di oltre 1.400 figuranti ne fa una delle più ammirate e suggestive rappresentazioni medievali. La cura e ricercatezza non si nota solo nella fedele riproduzione degli abiti, ma anche nella razionale scelta delle persone, ascolani doc, che hanno i tratti fisici più adatti ad interpretare il ruolo assegnato. E’ un lavoro studiato a tavolino sulla scorta degli studi fatti sui dipinti della seconda metà del Quattrocento dell’artista naturalizzato ad Ascoli, Carlo Crivelli.

Il professor Stefano Papetti, studioso dell’arte marchigiana e docente universitario di museologia e restauro, spiega l’essenza della Quintana: “Chi ha avuto modo di vedere con attenzione i costumi e soprattutto chi li indossa, rimane sorpreso dall’assoluta corrispondenza che c’è tra i tratti del volto di alcuni figuranti e il personaggio che interpretano. Rispetto ad altre manifestazioni di questo genere, la Quintana colpisce per due motivi: per la spettacolarità dei luoghi dove il corteo si muove in quanto in nessun’altra città italiana può disporre di uno scenario straordinario come quello di Piazza del Popolo che conserva intatta l’impronta medievale. E poi c’è l’altro aspetto, quello del convincimento di chi ricopre quel ruolo per quelle ore in cui vestirà quegli abiti. Molti fotografi hanno impresso i volti di molti figuranti e le immagini sono raccolte in un libro sulla Quintana pubblicato a Firenze. Questi acquerelli presentati da Pirzio e realizzati da Perilli mettono in luce, oltre alla qualità della carta e della stesura pittorica, la tendenza leggera a caricare le espressioni delle figure, caratteristica tipica dei ritratti che si facevano anche nel Rinascimento e che Perilli ha reso sottolineando certi colori e attitudini del volto”.


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