ANCONA – Sono le Marche la regione leader per superficie di officinali, ovvero tutte quelle piante che vanno dalla lavanda alle erbe aromatiche fino allo zafferano. Ad affermarlo è un’analisi della Coldiretti su dati Ismea, dai quali emerge che sul nostro territorio sono coltivati ben 2.200 ettari, il 30 per cento del totale nazionale.

Un risultato che colloca le Marche in vetta alla classifica, davanti ad Emilia Romagna e Piemonte. Se alcune officinali, come ad esempio il meliloto, sono coltivate per l’alimentazione degli animali ma anche per migliorare il terreno in vista della semina (e conseguentemente viene molto usato in una regione cerealicola come la nostra), gli ultimi anni hanno visto un sempre maggiore interesse per le varietà per il consumo a tavola o l’utilizzo nel settore della bellezza, con molte aziende agricole che hanno avviato esperienze di successo.

Un esempio è l’Aisthesis di Serra de Conti (Ancona), dove la giovane Patrizia Badiali ha avviato un progetto per una filiera tutta centrata sulla lavanda, che si raccoglie tra giugno e luglio. Dalla distillazione ricava oli essenziali che vengono utilizzati a scopo cosmetico, terapeutico (questo tipo di essenza è soprannominato il “pronto soccorso in bottiglia”) ed alimentare, come il gelato o i biscotti alla lavanda. Con i fiori la giovane imprenditrice realizza anche bamboline profumate e addirittura deodoranti per auto.

Ma c’è pure Alessandro Magagnini, vivaista innovatore di Porto Recanati (Macerata), con le “torte aromatiche di prato”, confezionate in scatole, per arredare le tavole dei ristoranti alla moda assieme ad essenze particolari, dalla menta cioccolato alla salvia ananas. Aromatiche biologiche si trovano al Lago nella Valle, l’azienda di Paolo Guglielmi, a Monte San Vito (Ancona), mentre il Vivaio verde Oasi di Nanda D’Ottavio, a Monte Urano, in provincia di Fermo, ha puntato su una vasta produzione che va dai “classici” romasrino, menta, origano fino ad aneto, balsamite, anche per andare incontro alle richieste di quel 25 per cento di cittadini che amano coltivare piante sul terrazzo.

In crescita anche lo zafferano, con le aziende agricole produttrici che sono diventate una decina, alle quali si aggiungono circa una trentina di piccoli produttori hobbysti. Il tutto per una superficie di oltre 2 ettari (circa il 5 per cento del totale nazionale) e un raccolto di più di due chili di zafferano in pistilli all’anno.


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