ASCOLI PICENO – Riportiamo e pubblichiamo una nota della Questura di Ascoli Piceno, giunta in redazione il 10 aprile.

In occasione del 169° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, il 10 aprile, sono stati premiati i poliziotti della provincia di Ascoli Piceno,alla presenza del Vicario del Prefetto Gaetano Tufariello, dell’Amministratore Apostolico della Diocesi di Ascoli Piceno Monsignor Domenico Pompili, che nel corso dell’anno di sono contraddistinti in operazioni di polizia giudiziaria e soccorso pubblico tra questi:

Promozione per merito straordinario alla qualifica di Vice Sovrintendente all’Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato Roberto De Grazia con la seguente motivazione:

“Evidenziando straordinarie capacità professionali ed operative espletava, incurante del pericolo, un’attività di soccorso pubblico in favore della popolazione, residente nella provincia ascolana, in occasione della eccezionale precipitazione nevosa occorsa in concomitanza con diverse scosse telluriche di fortissima intensità.

Chiaro esempio di alto senso del dovere e coraggio.

Ascoli Piceno 18 gennaio 2017”.

Lode al Commissario della Polizia di Stato Antonucci dott. Fabrizio con la seguente motivazione:

“Evidenziando impegno e capacità professionali coordinava un’operazione di polizia giudiziaria conclusasi con l’arresto di una donna domenicana responsabile di sfruttamento della prostituzione.

Ascoli Piceno 10 aprile 2017”

Lode Agli Assistenti Capo della Polizia di Stato Emiliano Galloni e Massimiliano Di Filippo con la seguente motivazione:

“Evidenziando capacità professionali, espletavano un’attività di polizia giudiziaria conclusasi con l’arresto di due individui pregiudicati resisi responsabili di rapina.

San Benedetto del Tronto 16 aprile 2017”.

L’anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, che quest’anno coincide con i 40 anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 121/81 che ha ridisegnato funzioni e compiti di una moderna Forza di Polizia nella società italiana, è l’occasione per un momento di analisi e riflessione sull’anno appena trascorso, caratterizzato dalla diffusione a livello mondiale della pandemia da virus Covid-19 che ha pesantemente investito il tessuto sociale ed economico e conseguentemente l’attività della Polizia di Stato anche in questa provincia.

A causa delle restrizioni e sacrifici a cui è stata sottoposta la popolazione, in ragione delle misure atte ad arginare il diffondersi del virus, sono state sostanzialmente adattate le modalità dei servizi e gli scenari operativi dell’attività della Polizia di Stato, sia di natura preventiva che repressiva, accompagnata da un pregnante impegno per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica; tale attività, pur adeguatasi alla situazione contingente nelle modalità e negli obiettivi, è stata svolta senza sosta e affanno. Peraltro, nonostante la crisi economico-finanziaria e sociale insorta che ha ovviamente interessato anche questa Provincia, il sistema “sicurezza” ha saputo far fronte garantendo la tutela dei patrimoni pubblici e privati, contenendo ogni forma di reato predatorio ed il ricorso alla violenza di genere ed alla ricorrente violenza domestica, problematica accentuatasi anche in ragione delle limitazioni adottate con le misure di contenimento e dal prolungato lock-down.

Pur nelle limitazioni imposte dalle misure sanitarie è stato altresì garantito il diritto a manifestare, il supporto a vario titolo del settore sanitario fortemente e costantemente impegnato sul fronte del contrasto epidemiologico e dell’assistenza sanitaria alla popolazione, la gestione delle tensioni sociali che hanno interessato il mondo del lavoro e l’ambito della libera circolazione dei cittadini.

Anche la Polizia di Stato, insieme alle altre Forze di Polizia le quali hanno contribuito validamente ai servizi ed alle attività in premessa, ha dovuto fare i conti con i contagi dovuti agli effetti della pandemia di coronavirus. I protocolli sanitari per tempo predisposti dalla competente Direzione Centrale di Sanità e l’assistenza sanitaria prestata, caso per caso, ne hanno sin qui contenuto gli effetti.

Seppur con le difficoltà sopra accennate, quest’Ufficio in qualità di articolazione periferica del Dipartimento della P.S. del Ministero dell’Interno, è stato chiamato ad assolvere con il diretto contributo degli Uffici di Specialità (Polizia Stradale, Ferroviaria, Postale e delle Comunicazioni), agli obiettivi prefissati ed individuati in seno alla Direttiva generale per l’attività amministrativa e per la gestione relativa all’anno 2020 del Ministro dell’Interno, a sua volta recepita dal Capo della Polizia, Direttore Generale della P.S. (quale titolare del centro di responsabilità), che ha individuato con proprio formale provvedimento i piani di azione e le attività da realizzarsi sul territorio a cura delle Questure, quali uffici ramificati sul territorio.

La provincia di Ascoli Piceno, nell’anno appena concluso, ha conquistato il primato nazionale nella graduatoria per reati e sicurezza, attestandosi al quinto posto nella classifica generale qualità della vita stilata da Italia Oggi. A livello nazionale il Piceno ha scalato ben 32 posizioni rispetto al 2019 balzando dal trentasettesimo al quinto posto. L’obiettivo, nel territorio provinciale, è stato quindi quello di preservare e garantire quelle condizioni che hanno visto il raggiungimento di questo importante risultato, la Polizia di Stato è quindi a fianco delle comunità locali e dei suoi Amministratori che attraverso la propria operosità, senso civico e capacità di resilienza, ha dimostrato di perseguire tali finalità e meritare ampiamente il riconoscimento attribuitole.

La necessità quindi di una adeguata risposta di carattere operativo, da considerarsi prioritaria da parte di questa Autorità di P.S, sia sotto l’aspetto della prevenzione che per quanto riguarda l’effettiva repressione di quei reati maggiormente presenti sul territorio: lo spaccio, anche al minuto, di sostanze stupefacenti e tutti quei reati predatori indotti dalla presenza in quest’area di particolari categorie delinquenziali “trasfertiste” a ciò interessate; inoltre l’efficace contrasto all’immigrazione clandestina e conseguente impiego di mano d’opera illegale. Una risposta, oltre che agli interlocutori istituzionali, da fornire in primo luogo alla cittadinanza ed agli imprenditori che chiedono maggiore sicurezza, obliterando la formazione di scenari di allarme sociale che incidono negativamente sulla percezione di sicurezza condivisa.

Ovviamente, l’attività di contrasto ai fenomeni sopra descritti ed il conseguente presidio e la bonifica delle zone interessate, ha richiesto mirate strategie operative aggiuntive e parallele agli ordinari e quotidiani servizi di controllo del territorio della Squadra Volante, i quali da soli non possono, per modalità ed impatto, essere sufficienti e funzionali all’eliminazione o al contenimento di quelle che possono individuarsi come “sacche” di illegalità presenti nel tessuto urbano.

Per fronteggiare la criticità, sin dall’inizio dell’anno è stata pianificata una strategia mirata non solo per il contrasto degli anzidetti fenomeni ma soprattutto rivolta ad assicurare una maggiore presenza ed un consistente impatto visivo della Polizia di Stato, affinché, sin dal livello meramente percettivo, la cittadinanza potesse quotidianamente vivere gli spazi cittadini in tutta serenità.

Con cadenza quasi quotidiana sono stati pertanto disposti servizi straordinari di controllo del territorio, disimpegnati nel centro cittadino con l’impiego coordinato di equipaggi di quest’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico e delle articolazioni investigative Squadra Mobile e Digos (in abiti civili), di elementi del Reparto Prevenzione Crimine, della Polizia Stradale e Postale.

Il dispositivo ha riguardato le vie del centro storico per Ascoli Piceno e del centro urbano per S. Benedetto del Tronto nel loro complesso, con particolare attenzione alle zone dove è maggiore la promiscuità tra cittadini e soggetti potenzialmente ascrivibili a contesti delinquenziali presenti in occasione di mercati e fiere, nonché i luoghi di aggregazione giovanile e le aree verdi frequentate dalle categorie più vulnerabili.

Preziosa, in questa attività, si è rivelata la collaborazione di alcuni comitati civici (gruppi di vicinato) e rappresentanti di quartieri, presenti ormai numerosi sul territorio, i quali mettendo a fattor comune notizie ed immagini assunte sul territorio nel quale insistono, hanno fornito un buon contributo informativo attraverso collegamenti diretti con quest’Ufficio, rivelatosi utile nel riscontro delle fattispecie più palesi e nell’emersione di quelle più sommerse.

Nessuna articolazione interna della Questura è rimasta estranea ai dispositivi allestiti per garantire il rispetto delle disposizioni adottate sull’intero territorio nazionale in relazione all’epidemia da Covid-19, un’emergenza di sanità pubblica che il Governo italiano, dopo i primi provvedimenti cautelativi adottati dai primi mesi dell’anno 2020, tenuto conto del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia, ha proclamato lo stato di emergenza e messo in atto le prime misure contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, le quali hanno previsto, come è noto, il divieto di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, consentendo il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Quest’Ufficio nell’ambito delle competenze attribuitegli, che individua nella figura del Questore, l’Autorità tecnica provinciale di P.S., sulla scorta dei numerosi e periodici Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza pubblica susseguitisi in Prefettura, ha elaborato:

l’azione di raccordo e di coordinamento e il flusso informativo;

la definizione del quadro informativo generale e particolare;

l’attività informativa preventiva e l’analisi del rischio – il documento di “valutazione del rischio”;

la determinazione del teatro operativo: le aree di interesse strategico e gli obiettivi sensibili;

la definizione degli obiettivi e delle priorità di intervento;

l’analisi del contesto e l’individuazione dei fabbisogni (risorse umane e tecnologiche/strumentali a supporto delle Forze territoriali).

Tutto ciò, risultando propedeutico alla programmazione e pianificazione dei servizi di ordine pubblico, disposti con apposita ordinanza di servizio rivolta a tutte le Forze di polizia chiamate a concorrere nell’espletamento dei servizi di cui sopra.

Rileva infatti che, contestualmente all’evoluzione della situazione epidemiologica, nel corso dell’anno trascorso veniva costantemente adeguato l’impiego delle Forze di Polizia chiamate a far rispettare i predetti divieti e successivamente le varie normative di contenimento dell’epidemia. A seguito delle decisioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e nelle diverse riunioni tecniche di coordinamento, la Questura di Ascoli Piceno, ha emesso una serie di ordinanze, in base alle quali venivano pianificati specifici servizi di ordine pubblico con l’impiego di tutte le Forze di Polizia, sia a carattere nazionale che locale, secondo un preciso schema di distribuzione delle competenze in ambito territoriale e in ragione delle specifiche prerogative. Particolare attenzione è stata, inoltre, riservata ad evitare le potenziali criticità derivanti dall’affollamento degli utenti nei locali pubblici in occasione del fine settimana, sia predisponendo specifici servizi di ordine pubblico che effettuando specifici controlli degli esercenti per la verifica degli adempimenti della normativa di contenimento dell’epidemia.

In quest’ambito è risultato significato il ruolo della Polizia di Stato nel corso dei primi mesi dell’anno 2021 in occasione dell’ avvio alla campagna vaccinale del virus Covid-19, quando si è reso necessario predisporre dei servizi specifici di ordine pubblico nei principali presidi ospedalieri della provincia ed un rafforzamento dei servizi di vigilanza e osservazione attesa la rilevanza e la delicatezza dell’intera operazione che richiedeva anche un rigoroso rispetto delle tempistiche.

Ad ogni buon conto, rappresentare nel dettaglio l’impegno numerico e le risultanze del lavoro dedicato alla sicurezza urbana e a quella pubblica sull’intero territorio provinciale, serve ad indicare la varietà e le tipologie dei servizi posti in essere, suffragati dai risultati ottenuti.

E’ indubbio quindi, evidenziare che questa tipologia di servizi ha sicuramente contribuito ad un miglioramento delle condizioni di sicurezza del centro cittadino, come peraltro certificato dalla recente classifica annuale di ItaliaOggi, sopra richiamata. Il dato, relativo all’anno appena trascorso, di fatto conferma la bontà della strategia operativa adottata negli scorsi anni ed implementata e ancor meglio modulata per quello in esame, lasciando ragionevolmente presumere una proiezione tendenzialmente positiva anche per il prossimo anno.

Andamento della criminalità e valutazione dei dati statistici.

Il dato emergente in ordine all’attività di contrasto (atteso che l’azione preventiva non è quantificabile in termini statistici), indica come gli arresti realizzati dalla Questura di Ascoli Piceno dall’aprile 2020 all’aprile 2021 siano pari a n° 82 rispetto ai n° 70 dell’analogo periodo 2019 – 2020 vadano nella direzione del grado di maggiore sicurezza raggiunto. Rileva che, pur in un anno caratterizzato da una limitata possibilità di spostamento ed un’attività sociale notevolmente ridotta dalla normativa di contenimento dell’epidemia il numero dei denunciati in stato di libertà rimanga sostanzialmente analogo rispetto ad all’anno precedente, pari a n° 353 (periodo aprile 2020 – aprile 2021), rispetto a n° 379 (periodo aprile 2019 – aprile 2020), a conferma della tesi sostenuta.

Sotto l’aspetto analitico e gestionale, il dato dell’anno 2020-2021, conferma lo sforzo e la maggiore e diversificata articolazione dei servizi predisposti sul territorio per la prevenzione ed il contrasto della criminalità, in particolare quella connessa ai reati predatori e di contrasto al traffico di stupefacenti, percepita ovviamente dalla collettività in modo più preoccupante di quella che in alcuni casi si manifesta invece in forme organizzate.

Infatti, all’aumento dell’attività di natura preventiva, documentato dall’incremento del numero di pattuglie impiegate sul territorio, di quello degli stranieri irregolari identificati ed oggetto di provvedimenti di espulsione (sia pure in un periodo di sensibile riduzione della mobilità per la situazione epidemiologica che ha caratterizzato l’intero anno appena trascorso), nonché dal numero implementato delle misure di prevenzione adottate, come riportato di seguito nelle tabelle riepilogative, è corrisposta una sempre maggiore sicurezza partecipata e condivisa tra Forze di Polizia, Enti territoriali e popolazione, nella “nuova” accezione di sicurezza. Assolvendo alla sicurezza pubblica, la quale come è noto, ha come suoi obiettivi beni altamente istituzionalizzati quali l’incolumità delle persone e la tutela della proprietà, formalizzati da una lunga e consolidata tradizione giuridica, si è ampiamente e validamente concorso nella sicurezza urbana, la quale aggiunge ai suddetti obiettivi, la qualità della vita e il pieno godimento dello spazio urbano, beni che sono di gran lunga meno istituzionalizzati.

Di seguito le attività della Polizia nel Piceno


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