ASCOLI PICENO – Il Tribunale di Ascoli Piceno condivide la decisione della Corte di Giustizia Europea e assolve perché “il fatto non sussiste” il gestore di un’agenzia di scommesse senza concessione collegata ad un bookmaker estero.
Lo strumento di proroga concessioni per l’esercizio delle scommesse restringe il mercato e “va oltre quanto necessario per raggiungere l’obiettivo di tutela dei consumatori”.
Tale obiettivo infatti “potrebbe essere perseguito mediante l’indizione di nuovi bandi di gara e l’attribuzione” di “ulteriori concessioni”.
Il titolare del centro trasmissione dati, collegato al bookmaker austriaco Ulisse gmbh, era accusato di aver svolto attività di raccolta abusiva di scommesse. Il giudice, in seguito a una pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea di marzo, ha giudicato non colpevole l’esercente poiché “il fatto non sussiste”. Lo strumento di proroga delle concessioni attualmente vigenti rischierebbe di “sacrificare ulteriormente la libertà di stabilimento e concorrenziale e la libera prestazione di servizi, a discapito delle imprese estere potenzialmente interessate a tali concessioni.
Il bookmaker, con sede in Austria, non può possedere la concessione per operare poiché l’ultima gara pubblica risale al 2012 e risulta scaduta nel 2016 Successivamente, l’unico strumento utilizzato è stato quello delle proroghe delle concessioni in vigore dal 2012. La Corte di Giustizia ricorda che “qualora una società persegua attività di raccolta scommesse per agenzie di un altro Stato Membro, le restrizioni imposte costituiscono ostacoli alla libertà di stabilimento.”
Una proroga delle concessioni nel settore del gioco “impedisce la verifica dell’imparzialità delle procedure di aggiudicazione in questione, integrando così una disparità di trattamento”. Tale disparità “viola il principio generale di trasparenza nonché l’obbligo di garantire un livello di pubblicità adeguato”. Per questi motivi il titolare del centro è stato assolto per insussistenza del fatto.
L’avvocato Palamenghi ha commentato: “Con la sentenza del tribunale di Ascoli Piceno si conclude il processo per il quale è stato chiesto l’intervento della Corte di Giustizia Europea. Soddisfatto del riconoscimento da parte della Corte di quanto sostenuto nelle aule: la politica di proroghe delle concessioni violano il principio di libertà di stabilimento. Auspico che il Governo Italiano provveda all’emissione del nuovo bando di gara, consentendo un’apertura del mercato e la fine di politiche proibizionistiche. Vorrei infine condividere con i colleghi di studio questa importante traguardo professionale, frutto di sacrifici che hanno portato alla storica pronuncia della Corte Europea”.

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