ASCOLI PICENO – Un Teatro Ventidio Basso al gran completo ha inaugurato l’attesa Stagione Lirica 2011 con “La Traviata” di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave.
L’adattamento delle scene di Josev Svoboda e la regia di Henning Brockhaus – La Traviata degli Specchi – sono la prima realizzazione curata dalla Fondazione Pergolesi Spontini e hanno offerto al pubblico ascolano una lettura classica e rigorosa del terzo titolo della “trilogia popolare”.
L’originale allestimento, suggestivo e raffinato come non se ne sono visti per anni ad Ascoli, geniale per l’agilità figurativa e la completezza della profondità scenica, ha sostenuto elegantemente il racconto del dramma suggerendo riflessioni ed effetti di straniamento. Un cast nel complesso omogeneo per le doti tecniche ed espressive.
Convincente la prova scenica del soprano Irina Dubrovskaya, nei panni di Violetta Valery. Più efficace e piena di trasporto coloristico nel Primo Atto; non così disperata ed energica da sostenere interamente l’Addio del passato nel Terzo Atto.
Di misura la prova del giovane Leonardo Caimi nelle vesti di un Alfredo Germont non sempre rovente e vocalmente pregnante, sopratutto nella cabaletta del Secondo Atto.
Piena e lucente, invece, la voce perfettamente stabile e matura del baritono Simone Piazzola, il quale nelle vesti di un elegante Giorgio Germont con grande pregnanza d’armonici scalda l’animo del Ventidio con l’apprezzatissima esecuzione del Di Provenza.
Efficace e appassionata la direzione dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana da parte di Giampaolo Maria Bisanti, sensibile soprattutto all’intensità del melodramma nei due preludi.
Si conferma una certezza il Coro Ventidio Basso solido e ben diretto da Carlo Morganti, applaudito sia nel Libiamo! che in tutto il Terzo Atto.
La Traviata degli Specchi è tornata a confermare e a mettere in luce la sensatezza di un circuito lirico professionalmente valido e il godimento che il pubblico prova trovandosi davanti a un investimento culturale ben fatto. E ce ne era davvero bisogno!
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