ASCOLI PICENO – Venerdì mattina la Giunta Comunale di Ascoli Piceno ha approvato il Protocollo d’Intesa che il Comune si accinge a sottoscrivere con la Regione Marche, la Provincia di Ascoli, la società Restart (proprietaria dell’area industriale della ex Sgl Carbon) unitamente alle Organizzazioni Sindacali Cgil-Cisl-Uil ed a Confindustria Ascoli Piceno concernente il progetto di riconversione del’area.
Il Protocollo d’Intesa verrà sottoscritto dalle parti il prossimo martedì 31 maggio alle ore 16.30 in occasione della riunione del competente tavolo di concertazione
Il testo del documento è allegato al presente articolo in formato pdf (clicca a destra in basso)
“Si tratta – ha detto il Sindaco Guido Castelli – di un passaggio importante che consente di aprire la fase centrale del Progetto Ascoli 21. Lo scorso 7 maggio, infatti, la Regione Marche ha trasmesso al Comune di Ascoli Piceno il parere relativo alla praticabilità della variante urbanistica utile alla realizzazione del progetto”.
Il protocollo contiene tutta una serie di impegni che gli enti pubblici e la Restart assumono per il futuro. Si legge che “il cuore del progetto di bonifica e riconversione produttiva è costituito dalla realizzazione di un polo scientifico, tecnologico e culturale, da concretizzare attirando nell’area bonificata imprese, istituzioni culturali e centri di ricerca pubblici e privati”.
Riguardo alla componente di edilizia residenziale, ovvio contrappeso all’ìnvestimento per la bonifica che verrà sostenuto da Restart, nel protocollo si dice che “il valore aggiunto sarà costituito dal fatto che gli insediamenti saranno realizzati con le più moderne tecnologie legate alla domotica ed al costruire sostenibile con particolare riferimento alla minimizzazione dell’impatto ambientale ed all’uso di energie da fonti rinnovabili”.

“Da non sottovalutare, infine, il fatto che con l’intervento, il comprensorio potrà acquisire una serie di infrastrutture anche sollevando gli Enti Locali dall’onere di realizzarli con fondi propri”.
Gli enti pubblici, poi, si impegnano a minimizzare i tempi di esame delle proposte e degli iter autorizzativi, uno su tutti quello sulla variante urbanistica necessaria per dare nuova destinazione all’intera area, ormai di archeologia industriale.

La Regione Marche, la Provincia di Ascoli Piceno e il Comune di Ascoli Piceno, infine, rispettivamente istituiscono una Cabina di Regia costituita tra loro e la proprietà e un Tavolo di Concertazione per attivare “un efficiente dispositivo di monitoraggio ed informazione dell’avanzamento delle attività pubbliche e private comunque di pubblico interesse come anche verranno fatte constare nell’Accordo di Programma, prevedendo anche il coinvolgimento successivo degli stakeholders esterni”.


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