ASCOLI PICENO – Nel suo intervento fiume di martedì pomeriggio a Palazzo dei Capitani, il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca non ha nominato esplicitamente il Piceno Consind, o quantomeno ha lasciato intendere il suo pensiero solo fra le righe. Pensiero che è il seguente, se ben abbiamo inteso la precisazione offerta alla fine dell’assemblea ai nostri taccuini da parte dell’assessore regionale Canzian. “La Regione prima di fare ogni modifica normativa chiede quale è l’opinione del territorio. Attendiamo che l’assemblea dei soci metta a punto un documento di sintesi sulla storia del Consind e sulle sue possibili prospettive future. Poi, sulla base di questo parere, si comprenderà meglio se questo consorzio può essere una risorsa vera, oppure solo un mero modo di consumare risorse senza creare utilità e sviluppo”.
Insomma, il Consind potrebbe pure chiudere, pare di capire, e la Regione non farebbe barricate per impedirlo, qualora la volontà dei soci sia concorde sulla volontá di un socio non certo trascurabile, il Comune di Ascoli.

Consorzio per l’industrializzazione della vallata e della periferia ascolana, consorzio obbligatorio fra Comuni per via di una legge regionale che appunto ne statuisce l’obbligatorietà; ente produttore quotidiano di un debito mostruoso che si aggiunge a debiti altrettanto cresciuti e pasciuti in anni di scelte societarie contestabili.
Ente commissariato per quasi due anni, da parte di due presidenti della Provincia, Rossi prima e Celani poi.
Ha evitato la messa in liquidazione dopo che un mese fa l’assemblea dei soci è riuscita a nominare il nuovo presidente, cioè il sindaco di Grottammare Luigi Merli.


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