ASCOLI PICENO – Ci siamo espressi più volte, l’ultima non più di un mese fa, su cosa sia il “calcio moderno”, di cui il mondo delle scommesse “legali” rappresenta una delle gambe più solide. Se persino la Serie B si chiama Serie Bwin, dal nome di una nota agenzie di scommesse, qualcosa è oramai definitivamente saltato, deglutito e digerito dai tifosi, anche se molti continuano ad avere problemi di mal di stomaco.

Così, se il terzultimo turno della Serie B veniva sgranato in ben quattro giorni e nessuno se ne stupiva, ci chiedevamo di quale regolarità del campionato si parlasse se persino una regola di base (contemporaneità degli incontri, per di più a fine stagione) veniva trasgredita per trasmettere più incontri nelle pay tv e permettere agli scommettitori di diversificare le giocate.

Lo scandalo, l’ennesimo, del calcioscommesse all’italiana, anno 2011, permette comunque una serie di interessanti riflessioni non soltanto sportive. Di seguito, le schematizziamo.

L’OCCASIONE FA L’UOMO LADRO E quindi, ovviamente, non bisognerebbe istigarlo con un guadagno facile e di cui lui può essere diretta conseguenza. Ci sono delle regole che vietano ai tesserati e ai loro parenti di scommettere, ma sono così facilmente eludibili che di fatto chiunque può contribuire a raggiungere un risultato e, contemporaneamente, pensare di guadagnare con le scommesse su quello stesso risultato. Lo sapevano bene i nostri nonni, che hanno  vietato di scommettere su una singola partita e l’unico sfogo era il Totocalcio, dove però si trattava di indovinare 13 risultati e quindi la combine su una singola gara era inutile. Un tempo le scommesse avvenivano soltanto in Inghilterra.

I “liberaloni” penseranno che legalizzare le scommesse un tempo illegali sia stato un modo per evitare che persone per bene restassero coinvolte in giri di malaffare soltanto per il piacere di scommettere su una gara. Non è così. Non c’è nulla di male a scommettere qualche euro, o anche di più, sul risultato di una partita. Ma sappiamo bene che a rimetterci sono i risultati degli incontri, la loro attendibilità. Non occorre essere un pugile pronto a vendersi l’incontro come il Butch Coolidge di Pulp Fiction: basta meno.

Le scommesse sono organizzate su diverse possibilità, alcune delle quali, over o under, consistono nello scommettere se i gol sono più o meno di 2,5. Si capisce che le possibilità di accordi anche negli ultimi minuti, lasciando i risultati invariati sono talmente facili da rendere il contrario forse una eccezione più che una regola.

LA GLOBALIZZAZIONE, BELLEZZA Come intervenire? Vietare le scommesse non serve. Perché è possibile scommettere sul campionato italiano (e sugli altri) praticamente ovunque. Sembra ad esempio che giocate massicce sul campionato italiano siano avvenute in Austria, con l’agenzia SkySport365, che sta collaborando con gli inquirenti, ma ancor di più in Asia e precisamente a Singapore. Controllare il mercato mondiale delle scommesse è opera chimerica. Oltre a motivi economici (dalle scommesse traggono guadagno anche molti lavoratori: ed ora sarebbe impossibile e immorale lasciarli disoccupati), tornare al divieto delle scommesse legali è appunto difficile come regolare allo stesso modo il commercio mondiale. Ci troviamo così di fronte ad un fenomeno globale e sfuggente, che richiederà sempre maggior dispendio investigativo ma non la sicurezza che una partita non sia truccata.

Il capitale ha vinto sui confini nazionali e allo stesso modo con cui i governi fanno fatica a definire proprie linee economiche coerenti con la volontà e la cultura di un paese perché le imprese e gli investitori potrebbero spostarsi facilmente oltreconfine in caso di tentativo di controllo così le scommesse troveranno sempre un loro paradiso.

E LA GIUSTIZIA ITALIANA I fratelli dell’ex calciatore della Samb e dell’Ancona Gianfranco Parlato (agli arresti domiciliari e già interrogato), Roberto e Valentino, risultano anch’essi indagati. Ma abbiamo saputo, da fonti vicine alla famiglia, che due giorni dopo che il loro nome era stato diffuso alla stampa dall’Ordinanza del Gip del Tribunale di Cremona, non avevano però ricevuto alcuna comunicazione personale al riguardo. Cosa ancora più grave, a nostro parere, le parole del Giudice per le Indagini Preliminari di Cremona, Guido Salvini, che a colloquio con i giornalisti ha detto: “E’ una sensazione, e una sensazione non è una prova, ma la sensazione è che le combine in serie A non riguardino i giocatori ma le società”. Frase che ha già trovato risposte, come quella del presidente della Figc Giancarlo Abete. Un magistrato trova prove con il proprio lavoro e non parla di sensazioni, ovviamente. Considerando l’importanza dello strumento delle intercettazioni per questa inchiesta, scivolare poi tanto banalmente rischia di ridare credito a chi, dagli errori della Magistratura, vuole garantirsi una personale impunità.

IL FUTURO Non cambierà molto. I tifosi continueranno a credere, fingendo di non dubitare, che gli incontri siano regolari. Una mela marcia per squadra sarà sempre facile da trovare, specie nelle serie inferiori. Ogni tanto qualche sprovveduto, come capitato al portiere della Cremonese Paoloni, si farà beccare scioccamente (lui aveva messo sonnifero nel tè dei compagni di squadra, che poi si sentirono male: e l’inchiesta partì per sofisticazione di bevande alimentari) e così scoppierà il “caso”. Più di sovente ci saranno gli scommettitori individuali che con un liscio in difesa o con un accordo con il portiere avversario determineranno un over in più.


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