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Riprese e montaggio Maria José Fernandez Moreno. Intervista Domenico Cantalamessa.

ASCOLI PICENO – Ridare fiducia alla squadra. Questa la prima missione di Massimo Silva, neo allenatore dell’Ascoli, con la quale si presenta alla stampa nel giorno della presentazione ufficiale. In compagnia del suo vice, Antonio Aloisi (vedi foto a lato), l’ex attaccante nei primi anni di serie A non si nasconde: “Quando il presidente mi ha chiesto la disponibilità per allenare, ero consapevole della situazione che avrei trovato. E’ difficile, ma il campo da gioco è il mio mondo, e in carriera ho incontrato tante piazze calde per non sapere cosa fare. Ci sono 87 punti in palio e il tempo è dalla nostra parte. Dovremo lavorare sul campo e sulla testa”.

Il nuovo tecnico analizza il momento della squadra e dichiara di aver trovato il problema maggiore: “Vedendo le ultime partite, la prima cosa che appare è che i ragazzi hanno timore a provare le giocate e a giocare come sanno fare. Dovremo liberare loro la mente da queste tensioni dovute al periodo e farli tornare a credere nelle loro qualità”. Ci saranno cambiamenti tattici o di formazione? “E’ ancora presto per dirlo. Ovvio che qualche concetto, già per la partita di sabato, verrà impartito, ma in questi primi giorni non mi addentrerò in tatticismi. Parlerò a fondo con la squadra, perché il cuore ci deve essere sempre, ma per migliorare serve tornare a saper giocare a calcio“. Infine un ringraziamento al suo predecessore, ed amico, Fabrizio Castori: “Prima da tifoso che da collega, lo ringrazio per quello che ha dato, soprattutto dal lato umano. Come lui, ho fatto tanta gavetta, mentre oggi in quindici giorni ci sono tecnici che si ritrovano in serie A.

Emozionato e orgoglioso dell’incarico per lui scelto, anche Antonio Aloisi, fino a due giorni fa tecnico della formazione Primavera: “E’ un’opportunità che mi è piovuta addosso al’improvviso, ma che ho accettato perché rappresenta un bagaglio fondamentale da portare con me nella mia carriera di allenatore. Sarò a completa disposizione del mister”. Unico rimpianto, aver interrotto lo splendido rapporto creato con i ragazzi della primavera: “Stavamo costruendo un bel progetto, ma sono dispiaciuto perché avevo costruito un bel rapporto umano. Ho spiegato loro la situazione e hanno capito che per me era un treno da prendere al volo“.


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