ASCOLI PICENO – Un cappello Borsalino in testa, un lungo cappotto nero e non un solo sguardo fisso alla moltitudine di flash in cerca di una sua foto ricordo: è un timido ed emozionato Stefano Accorsi quello che abbiamo incontrato nel pomeriggio del 1° febbraio, presso la Sala dei Savi, alla conferenza stampa di presentazione per l’attesissima anteprima nazionale del suo “Furioso Orlando“.

Uno spettacolo messo in scena dalla regia di Marco Baliani, e per volontà dello stesso Accorsi, rimasto “affascinato dalla rilettura del testo di Ariosto” . “L’ho trovato estremamente attuale e divertente – racconta l’attore – purtroppo quando si leggono certe opere a scuola, non si dà loro il giusto valore, che poi invece si apprezza con il tempo”.

Il teatro Ventidio Basso ospita già dallo scorso lunedì le prove generali per la messa in scena del prossimo 4 e 5 febbraio alle ore 20:30, quando il ragazzo bolognese entrato nelle simpatie di diverse generazioni per le sue innumerevoli partecipazioni a film di successo,  porterà sul palco del massimo cittadino, le vicende del furioso e innamorato Orlando e della sua bella Angelica (Nina Savary).

Uno spettacolo che prende la sua ispirazione dal Louvre di Parigi, nel quale molti versi dell’Ariosto vengono miscelati con versi scritti dal regista Baliani: un tradimento del necessario per rispettarne l’insieme, e renderlo più attuale. E il pubblico ascolano ha dato fiducia a tale impresa, facendo registrare per entrambe le date il  sold out.

Quanto è attuale oggi l’Orlando Furioso? Mai come oggi è attuale. La furia di Orlando parla del desiderio sessuale, della forza maschile di avere una donna. In questo specifico caso l’oggetto del desiderio si chiama Angelica: una donna che fugge inseguita dai suoi “spasimanti”. Ma solo uno di questi la ama veramente, Orlando. Un essere umano si convince che solo per il fatto di amare qualcuno, questo amore debba essere ricambiato… ma molte cronache nere, purtroppo attuali, ci raccontano che non è così: donne massacrate da uomini che le amano troppo.

In pratica un eroe negativo, nel quale la passione che prende il sopravvento sulla ragione? Protagoniste assolute della storia sono proprio le passioni, ma Orlando ha uno sviluppo psicologico durante la scena, quasi cinematografico: si ferma, riflette, matura. La bellezza del suo personaggio è appunto proprio quella che alla fine della storia, quando Orlando e Angelica si rincontrano dopo mille vicissitudini, non si riconoscono: lui è cieco e abbrutito dalla follia per aver perso il suo amore, e Angelica non lo riconosce.

Teatro o cinema, quale preferisci e perché?

“No no, il teatro non mi piace” Accorsi scherza, sorride e riprende seriamente “Preferisco il teatro perché si crea un vero dialogo, senti il pubblico, ci interagisci, ogni volta poi è un pubblico diverso quindi un’emozione diversa. Nel cinema invece, pur guardando il film con un pubblico la reazione è più lontana: solitamente l’entusiasmo mentre giri è già svanito da qualche mese, magari stai già girando un altro film quindi proiettato su un’altra storia, un altro personaggio… nel teatro invece ogni sera entri in scena con la paura e l’emozione”

Dai dolori adolescenziali del vecchio Alex in “Jack Frusciante”, al tormento folle di Dino Campana in “Un viaggio chiamato amore”, passando per le crisi esistenziali dei 30 e 40enni in “L’Ultimo bacio” e “Baciami ancora”. Quanto il percorso professionale e i personaggi interpretati hanno accompagnato la crescita personale di Stefano Accorsi?

“Beh c’ho messo del mio, in ogni personaggio, e comunque come ogni attore fa, porta nel suo ruolo ciò che ha vissuto”.

Nuovi progetti in pentola?

“A breve mi vedrete in una fiction “Il clan dei camorristi” in cui interpreto un magistrato in lotta contro il clan dei Casalesi”.

C’è attesa in merito allo spettacolo anche da parte dell’amministrazione comunale, dall’assessorato alla Cultura e dall’Amat, che ha proposto per la seconda volta la produzione di Massimo Balsamo. “Una nuova occasione di prestigio per la nostra città – dichiara l’assessore Davide Aliberti – che ancora una volta ha il piacere di ospitare un’anteprima importante”. Non ci resta che attendere il prossimo sabato, quando il nostro  Stefano porterà sul palco la sua ira e il suo portento, ma anche il romanticismo e il sentimento, gli stessi  che alla domanda di una giovane studentessa, se può esistere ancora oggi un amore forte come quello di Orlando, lo fa prima sorridere, e con le fossette alle guance che l’hanno sempre caratterizzato, la luce negli occhi di chi ha nel cuore un amore, rispondere convinto “assolutamente sì!”.

 

 


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