ASCOLI PICENO – Doppio appuntamento in Riviera e ad Ascoli Piceno per fare il punto sul Piano Energetico Ambientale della Provincia, sviluppato dall’Assessorato all’Ambiente, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche rappresentata dal professor Fabio Polonara, docente del Dipartimento di energetica della Facoltà di Ingegneria. Insieme all’assessore all’Ambiente Andrea Maria Antonini erano presenti il presidente Celani, il professor Polonara, l’ingegnere Marco Sotte della Politecnica, il Dirigente del Servizio Ambiente Giuseppe Serafini e il funzionario Claudio Carducci.

Sono trascorsi ben sei anni da quando nel 2006 il Piano ha avuto una sua prima elaborazione da parte della precedente amministrazione. Si tratta di un arco di tempo importante in cui, di fatto, si sono cambiati molti degli scenari energetici e giuridici di riferimento e si è anche verificata la divisione del territorio provinciale ha sottolineato l’assessore Antonini – In tale prospettiva, la Provincia, nel suo ruolo di ente di coordinamento e di programmazione, ha inteso proseguire l’opera già iniziata, adeguandola ai tanti cambiamenti e novità, soprattutto in campo normativo. Per svolgere questa essenziale attività – ha proseguito l’Assessore – ci avvarremo anche degli spunti che emergeranno dal confronto con le associazioni di categoria, le associazioni ambientaliste, le forze sociali  per giungere ad uno strumento di pianificazione coerente alla realtà locale che vogliamo approvare entro fine anno. Un primo passaggio di rilievo si è avuto in questo senso in commissione consiliare ambiente”.

Nel suo intervento il presidente della Provincia Piero Celani ha sottolineato l’importanza “di utilizzare piccole centrali di cogenerazione per soddisfare i fabbisogni energetici delle aziende lungo le zone industriali e i distretti produttivi del Piceno nonché l’utilità di inserire nei Piani attuativi dei Comuni delle centrali unificate per il fabbisogno energetico nelle nuove zone residenziali”.

I tre assi principali e costitutivi del Pear sono: il risparmio energetico tramite un vasto sistema di azioni diffuse sul territorio e nei diversi settori del consumo, soprattutto nel terziario e nel residenziale (gli strumenti attivabili sono campagne di sensibilizzazione ed informazione, programmi di incentivazione agili e significativi caratterizzati da semplicità burocratica nonché da sistematicità e continuità degli interventi); l’impiego delle energie rinnovabili con particolare riferimento all’energia eolica ed alle biomasse di origine agro-forestale anche per la produzione di biocarburanti (per quanto riguarda l’energia solare il suo ruolo strategico viene sottolineato rendendone sistematico lo sfruttamento in edilizia); la ecoefficienza energetica con particolare riferimento ai sistemi distrettuali delle imprese, ad una forte e diffusa azione di innovazione tecnologica e gestionale, alla produzione distribuita di energia elettrica ed energia termica presso consistenti bacini di utenza localizzati in numerose valli marchigiane e lungo la fascia costiera.

Il professor Polonara ha evidenziato che “in un difficile momento economico come quello attuale lo sfruttamento delle fonti rinnovabili e la promozione di nuove ed innovative modalità di risparmio energetico potrebbero costituire una possibile e vantaggiosa risorsa per il rilancio del sistema produttivo, manifatturiero e industriale del Piceno”. Già nella mattinata a San Benedetto l’imprenditore Giovanni Cimini, responsabile di Confindustria Energia, aveva sottolineato come nel comparto del fotovoltaico nella nostra provincia trovino occupazione diretta almeno 4.800 addetti.

Sotte dell’Università Politecnica delle Marche si è soffermato sui dati che caratterizzano la Provincia di Ascoli Piceno sotto il profilo dei consumi energetici. Si registra, in particolare, una diminuzione dei consumi energetici legati all’industria in considerazione della crisi economica. Dal 2002 al 2010, i consumi di energia elettrica pro capite nella Provincia di Ascoli Piceno sono passati infatti da 4’237 KWh/abitante a 4’101 KWh/abitante.


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