ASCOLI PICENO – Tutto sembra scorrere nel verso giusto per l’ottava edizione di Fritto Misto, il grande evento dedicato ai migliori fritti italiani ed internazionali, ospitato a Piazza Arringo dal 25 aprile al 1° maggio. Dall’inizio della kermesse al 30 aprile sarebbero circa 40mila le presenze stimate nelle Cento torri, complici il tempo mite e i due ponti tra la Liberazione e la Festa dei Lavoratori.
E in effetti basta fare un giro in centro per rendersi conto dei turisti che contemplano le bellezze del travertino, scattano foto alla città o affollano il Palafritto. “L’afflusso è stato superiore alle previsioni – commenta il patron della manifestazione Stefano Greco – e certamente superiore rispetto all’anno scorso, quando la durata dell’evento era minore e fummo penalizzati dalla pioggia. Quest’anno invece il bilancio appare molto positivo e speriamo che domani (1° maggio ndr) il tempo ci assista”.
Gli stand più gettonati sono stati finora quelli della Sicilia (arancini, cannoli, panelle), della Puglia (panzerotti e crocchette di patate), dell’Emilia (gnocchi fritti), ma vanno per la maggiore anche le novità esotiche, come la tempura giapponese, le specialità greche o i tacos messicani.
Funziona anche la “formula enogastronomia-cultura”, che consente ai possessori del ticket del Palafritto uno sconto speciale sull’ingresso al Forte Malatesta, al Museo dell’Arte Ceramica, e alla Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini, mentre, in concomitanza all’evento, dal 29 aprile al 1° maggio si svolge CeramicAscoli, che porta in Piazza del Popolo numerosi ceramisti italiani. “Molte persone notano la promozione per i musei contenuta nel ticket e ci chiedono informazioni sull’ubicazione delle mostre – continua Greco – Per il prossimo anno cercheremo di inserire un orario continuato nei musei, così da consentire, almeno nei week end, una maggiore fruizione delle mostre anche nelle ore serali”.
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La dimostrazione che l’agroalimentare è un settore in cui il nostro territorio dovrebbe puntare. Potare persone, con il turismo, a conoscere le tipicità locali per poi vendere i prodotti nelle loro città di residenza. Questa è la formula!
Direttore,
mi perdoni il dubbio: ma lo Stefano Greco citato nell’articolo di cui sopra, è lo stesso recentemente nominato ai vertici del Consorzio Turistico “Riviera delle Palme” o magari trattasi di semplice omonimia?
Tra l’altro, sempre se non ricordo male, il Comune di Ascoli Piceno non è mai entrato a far parte del suddetto Consorzio…eppure si parla tanto e giustamente di turismo del territorio e di relative sinergie…
Cortesemente, potrebbe poi spiegare meglio a noi lettori e cittadini come deve intendersi la locuzione “patron della manifestazione”?
Il personaggio è lo stesso…. finché fa queste iniziative in Ascoli va bene ma se le fa nei comuni del Consorzio sorge il problema del conflitto d’interessi.
E’ lo stesso Stefano Greco del Consorzio Turistico Riviera delle Palme. Ma il Consorzio non c’entra nulla con Fritto Misto.
La manifestazione è organizzata dalla Tuber Communications di Monsampolo (di cui fa parte Stefano Greco) insieme alla SeDiciEventi di Perugia (la stessa che organizza Eurochocolate). Naturalmente con il supporto di Regione, Provincia e Comune di Ascoli Piceno.
In generale credo che il problema sia un altro: quello di verificare se è giustificato il supporto economico di Regione, Provincia e Comune. E, in effetti, la decisione non dovrebbe coinvolgere in nessun modo gli interessati. Noi ci stiamo battendo proprio per la trasparenza totale perché spesso (direi quasi sempre) mancano le motivazioni e il resoconto di contributi o contratti tra pubblico e privato. Al privato che ne gode i benefici la cosa non può che star bene mentre il concessionario pubblico deve rendere conto a tutti i cittadini che rappresenta.
Direttore,
io personalmente resto convinto che le cose in questo Paese non potranno migliorare finchè non si provvderà anche ad eliminare una stortura tutta italica…
I consorzi, le società partecipate e tutte le esperienze similari hanno oggi necessità di una guida attenta e manageriale: di conseguenza, eliminerei del tutto le nomine decise a livello politico.
Le società vanno affidate a manager di esperienza, chiamati, per un periodo di tempo ben definito, a lavorare su obiettivi e piani ben precisi…
Alla scadenza del periodo, verifica seria del lavoro svolto: obiettivi raggiunti? Si può procedere alla riconferma, altrimenti si effettueranno le necessarie sostituzioni con eventuale addebito di responsabilità ed inadempienze.
In pratica, come avviene nel privato ed in una situazione di libero mercato globale.
Una domanda, infine, per Piceno: la Tuber quali altre manifestazioni organizza?
Quasi, quasi le cedo il mio posto e mi riposo un po’. Grazie.
Parafrasando una nota trasmissione attuale, rispondo: “Direttore, ringrazio, ma rifiuto l’offerta e vado avanti!”
Facili battute a parte, comincio ad essere veramente preoccupato per il futuro di un Paese in cui impera una Casta ristretta di intoccabili ed immutabili, che assorbe le migliori risorse dell’Italia nulla praticamente dando in cambio…
Ed intorno alla Casta, vivacchiano legioni e miriadi di galoppini, peones della politica periferica, politici più o meno bolliti ed in disarmo… l’importante, però, è essere sempre pronti e disponibili per l’incarichino, il contentino, il posticino retribuito con soldi pubblici in società varie, commissioni, sotto commissioni e quant’altro del genere il “genio italico” ha saputo ad oggi escogitare.
C’è ancora futuro all’ombra del “tanto paga Pantalone”???
Il “dottore” rilancia e offre un “Pantalone d’oro”; se accetta può finirla qui e portarselo a casa. “Affari loro” va bene come titolo di questo suo ultimo e ispirato commento? Magari, fra poco, iniziamo insieme a fare anche i nomi delle castette silenziose e dei loro principali… affaristi, che ne dice? Io sono pronto.
Di sicuro la Tuber organizza Anghiò (Festival del pesce azzurro) a San Benedetto. Altro non so.
Riguardo Regione, Provincia e Comune non so se contribuiscono economicamente e in quale misura.
Una cosa è certa: la formula è di assoluto successo e l’idea, bisogna dirlo, si deve all’on. Agostini. La cosa partì da lui 8 anni fa quando era vicepresidente della regione. Lo dico nonostante non abbia molta stima di questo politico. Ma va detta la verità.