ASCOLI PICENO – Continuano senza sosta le verifiche da parte dell’Arpam di Ascoli, sulle sostanze organiche volatili che, tra la notte di giovedì scorso e per tutta la giornata di venerdì, hanno letteralmente avvolto la zona industriale di Ascoli Piceno, per un’area di più di 4 chilometri.
L’allarme sembra essere rientrato, ma alcune indiscrezioni parlano di un forte rilascio di idrocarburi che in alcune aree, come in prossimità di Caselle di Maltignano, ha raggiunto un punto di saturazione molto vicino ad un reale rischio combustione, o “di esplosione”, come ha di recente dichiarato il sindaco di Maltignano, Massimo Di Pietro. Dal canto loro, i vertici della ditta che gestisce il depuratore di rifiuti liquidi, escludono tassativamente una eventuale anomalia dei loro impianti.
Dall’Arpam, al momento, nessuna indiscrezione, se non il fatto di aver già ultimato i processi preliminari rivolti a definire solo una parte delle sostanze prese in esame. Insignificante, ai fini di un consuntivo finale. Molti si chiedono quali composti abbiano attraversato i collettori fognari analizzati durante il picco massimo registrato. E se questo possa essere stabilito dalle analisi che, nei prossimi giorni, l’Arpam consegnerà al Sostituto Procuratore, Cinzia Piccioni, che ha aperto un’inchiesta.
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