ASCOLI PICENO – In occasione della ricorrenza di San Francesco di Pales, protettore dei giornalisti, il 23 gennaio – anche se il 24 ricorre la data della conversione di San Paolo – nella Sala Docens di Piazza Roma, ad Ascoli, sono stati illustrati i risultati del primo modulo di “Un Mondo Nuovo da Raccontare“.

Si tratta di un percorso nel mondo del giornalismo e dell’informazione contemporanea che ha interessato gli studenti del triennio degli istituti superiori cittadini, attraverso una iniziativa curata da Radio Ascoli e il quindicinale Vita Picena e finanziata dalla Fondazione Carisap.

Si tratta di un approfondimento che, nella prima fase, è stato curato da giornalisti che hanno introdotto gli studenti su aspetti tecnici della professione e della comunicazione, e in seguito si è cercato di far loro comprendere come fra le notizie non vi fossero soltanto quelle eclatanti (ad esempio la cronaca nera) ma si potesse produrre informazione anche dalle notizie “bianche”, come attività sociali e culturali, specie dei giovani.

Tra le altre iniziative, vi sono state visite guidate a Tv2000 in Blu, ad Ancona, laboratori con Radio Ascoli e altre redazioni cittadine.

All’incontro, presentato da Veruska Cestarelli di Radio Ascoli e Maurizio Piccioni, presidente di Intermedia, hanno partecipato anche il vescovo della diocesi di Ascoli, monsignor Montesecchi, il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, il presidente del Consiglio Provinciale Armando Falcioni, l’addetto stampa del 25° Battaglione Rav Piceno Francesco Panza, la giornalista Beatrice Testadiferro della Voce della Vallesina, periodico cattolico di Jesi.

Il vescovo ha ribadito, come poco prima durante l’omelia tenuta nella chiesa di Santa Maria della Carità, l’importanza di una informazione corretta e libera: “Lo diceva anche un politico importante come Zaccagnini ai giornalisti: criticateci, perché solo la critica porta ad una riflessione”. Sia il vescovo che il sindaco Castelli hanno sottolineato l’importanza della comunicazione nel mondo attuale, con internet e i social network: “Anche il Papa adopera questi strumenti – ha dichiarato il vescovo – Qualcuno afferma che in questo modo riceve delle critiche, ma credo che sia importante aprire un canale di discussione senza aver paura del confronto”.

Sulla stessa linea Castelli: “I social network consentono un tipo di comunicazione non gerarchica, l’importante è che non se ne abusi”.

Un po’ di autocritica verso il mondo politico da parte di Armando Falcioni: “Purtroppo a volte il politico non lavora tanto per il bene comune, ma per l’informazione: i risultati si misurano in articoli e non in fatti”.


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