ASCOLI PICENO – La Procura di Ascoli Piceno ha chiesto 30 anni di reclusione per Alvaro Binni, il tecnico informatico della Questura di Ascoli, unico indagato dell’omicidio di Rossella Goffo. Sono trascorsi 2 anni e mezzo dal giorno del ritrovamento del corpo senza vita della funzionaria della Prefettura di Ancona, le cui spoglie vennero rinvenute, quasi interamente sepolte in una buca al Bosco dell’Impero, il 5 gennaio 2011. E Alvaro Binni, unico imputato del processo, è arrivato, oramai, allo showdown del suo percorso giudiziario.

Oggi pomeriggio, infatti, davanti al Gup Rita De Angelis, c’è stata la requisitoria del Pm , Carmine Pirozzoli. Presente anche Claudio Sartori, l’avvocato del marito della vittima, costituitosi parte civile contro Alvaro Binni, sul cui capo pende l’accusa di omicidio volontario, con le aggravanti dei futili motivi e della minorata difesa.

“Ci sono dei buchi che non sono stati ancora colmati. Non si conoscono ancora le cause del decesso della vittima”, è il commento lapidario degli avvocati difensori di Binni, il penalista romano Bartolo Pasquale, e l’avvocato Sabatino Ciprietti di Pescara. Domattina sarà la volta della parte civile. Non si può escludere, infine, che lo stesso imputato possa rilasciare delle dichiarazioni spontanee, poco prima di una probabile sentenza del giudice.


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