CARASSAI – Il modello di “reti cliniche” per le Marche che sarà approvato dalla giunta Spacca il prossimo 29 luglio è stato illustrato giovedì mattina a Carassai dai vertici della sanità regionale nel corso dell’assemblea dei sindaci dell’Area Vasta 5.

Tra i presenti non solo gli amministratori dei Comuni facenti parte dell’Area vasta, ma anche gli operatori sanitari e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. I progetti sono pertanto stati illustrati dal direttore generale dell’Asur Piero Ciccarelli e da Paolo Galassi, coordinatore dei direttori generali delle strutture sanitarie marchigiane.

Alla base del concetto di “Reti cliniche”, che costituisce la pratica attuazione del piano socio sanitario 2012 – 2014, c’è il principio che “non tutti possono fare tutto”. Al contempo però all’interno di ogni rete, che potrà avere valenza anche territorialmente superiore alle aree vaste, prevarranno i principi della qualità della prestazione, basata sui volumi storici di trattamento delle diverse patologie, e di equa distribuzione sul territorio. In sostanza, ognuno potrà curarsi rivolgendosi al meglio di ciò che la Regione offre per la propria patologia in termini di professionalità e attrezzature specialistiche, assicurando  così sicurezza e qualità delle cure, equità di accesso ai servizi sanitari, valorizzazione delle eccellenze già esistenti. Nasceranno così, ad esempio, le reti cliniche dell’alta specialità, dell’area materno infantile, dell’area medica, dell’area chirurgica, della diagnostica. Anche i professionisti potranno spostarsi sul territorio ottenendo dall’interscambio di esperienze un miglioramento della loro qualità professionale, mentre dovrebbero avvantaggiarsene anche i conti della sanità regionale, visto che uno degli obiettivi della riorganizzazione sarà quello di ridurre la mobilità passiva.

Alla riunione erano presenti pure Giovanni Stroppa, direttore dell’Area Vasta 5 e il vicepresidente della Regione Antonio Canzian. Quest’ultimo ha sottolineato come, seppur lentamente, ci si avvii verso una riorganizzazione del sistema regionale sanitario che doveva essere affrontata da anni. “Si tratta ora di capire come questo modello modificherà l’organizzazione delle Aree Vaste. Se il modello può a grandi linee ricalcare quello di grandi hub, forse è tempo di iniziare a pensare ad una sanità marchigiana che si basi su tre grandi hub o punti di snodo come nord, centro e sud, con un’attenzione alla tutela del polo meridionale della Regione che ha già pagato un prezzo abbastanza alto alla riduzione delle risorse”. A tal proposito, il direttore Stroppa ha rilevato come nel piano dell’Area Vasta siano previsti investimenti tecnologici e strutturali pari a 20 milioni nel triennio 2012 – 2014.

Sempre Canzian ha poi fatto appello al senso di responsabilità di tutti gli addetti al settore affinché non si facciamo circolare informazioni fuorvianti e allarmistiche ed ha chiesto la collaborazione propositiva dei sindacati e dei territori per arrivare ad una riforma il più possibile condivisa.

Al termine di una lunga serie di interventi, il sindaco e presidente della conferenza Giovanni Gaspari ha preso l’impegno di avviare una serie di incontri con tutti gli stakeholders del settore sanitario prima di convocare tra il 22 e il 23 luglio una nuova assemblea dei sindaci e poter proporre alla Regione eventuali osservazioni al documento finale, come richiesto dalla Giunta regionale stessa.


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