ASCOLI PICENO – Il Comitato dei docenti Gae continua a chiedere appello, per il rispetto della legge 107: “Le modifiche intervenute successivamente all’entrata in vigore della legge 107 hanno gravemente nuociuto i docenti precari delle GAE anche con oltre 20 anni di servizio, sia impedendo loro di fatto di avere supplenze e cattedre annuali, sia erodendo e destinando ad altri i posti in ruolo loro destinati.

La Corte di Giustizia Europea lo scorso novembre 2015 ha dichiarato la normativa italiana,  in relazione all’uso dei contratti a tempo determinato per il personale della scuola,  non conforme all’accordo Quadro Comunitario sul lavoro.

Pertanto lo Stato Italiano, onde ovviare a una pesante sanzione di 4 miliardi di euro, è stato costretto a legiferare per assumere i precari storici, nel limite di 105 mila posti a ruolo autorizzati dal Mef ( di cui solo 71.567 occupati realmente) e di ulteriori 63 mila posti a concorso e 30 mila posti destinati a tutti i docenti delle GaE per l’esaurimento entro il trienno 2017-19 delle rispettive graduatorie ad esaurimento.

Ben 45 mila  docenti precari storici inseriti nelle GAE non hanno presentato domanda di assunzione poiché la copertura dei posti era al Nord, e la legge non assicurava nessuna permanenza nella provincia di inserimento in graduatoria, trascurando tuttavia le priorità concesse ai possessori di L. 104. La legge n. 107 , inoltre, obbligava al vincolo di  permanenza triennale nella provincia assegnata da un algoritmo  non meglio specificato ( non reso pubblico, contravvenendo a tutti i principi di Trasparenza della pubblica amministrazione che hanno reso IMPOSSIBILE una scelta consapevole).

Inutile dire che tutti quei docenti inseriti nelle stesse graduatorie ad esaurimento e con pochissimo servizio hanno intravisto nell’opportunità della stabilizzazione a livello nazionale una grandissima opportunità, a fronte di anni di lavoro in altri settori del privato e senza alcuna competenza in fatto di didattica e didattica speciale.

Pochi i docenti con molto punteggio spinti alla domanda nazionale dalla faq n. 19 emessa dal Miur pochi giorni prima della scadenza della domanda e a carattere intimidatorio sulla scarsa possibilità di ricevere successive supplenze e sulla possibile chiusura delle GaE , tuttavia non sancita da nessun corpo di legge.  Tantissimi docenti hanno subito un ricatto morale che li ha portati ad accettare, mentre tantissimi nelle Gae non hanno VOLUTO e POTUTO  scegliere la stabilizzazione a fronte di gravi problemi familiari, mutui, l. 104.

Successivamente, i Docenti delle GAE sono stati ulteriormente DANNEGGIATI  e TRUFFATI da: un ignoto algoritmo che ha collocato nella propria provincia tutti i docenti che hanno accettato la stabilizzazione al nord, trasformando il piano nazionale in provinciale per la maggior parte di loro. Dall’ Emendamento Puglisi ( legge n. 41 del 29 marzo 2016) che ha derogato il vincolo alla permanenza triennale della sede assegnata, consentendo a tutti i docenti allocati fuori provincia ( 12.000 su 54.000) di poter rientrare attraverso le assegnazioni provvisorie, concesse a TUTTI i docenti, sottraendo posti a ruolo e supplenze ai docenti delle Gae che non hanno aderito al piano nazionale, facendo affidamento alla legge che prevedeva la copertura dei posti al nord e la permanenza triennale nella sede assegnata. Dalle Conciliazioni , generate dagli errori nell’utilizzo dell’ignoto algoritmo, che hanno sottratto ulteriori posti a ruolo ai docenti delle GAE che aspettavano di essere stabilizzati in provincia in base ai 30.000 posti ad essi destinati per l’esaurimento delle rispettive Gae entro il triennio, ( come dichiarato più volte dal Ministro Giannini).

Gli  iscritti nelle graduatorie ad esaurimento provinciali chiedono ora con forza tutele e garanzie per la loro immissione in ruolo in provincia nei prossimi tre anni; chiedono che il Governo ripari ai danni creati ai docenti che negli ultimi decenni hanno sorretto le fondamenta della scuola e che non vogliono e possono credere di essere stati USATI e DIMENTICATI.

I docenti delle GAE lamentano le  illecite modifiche successive allo scadere della domanda che, se conosciute prima, avrebbero indotto gli stessi a fare scelte diverse e probabilmente a produrre la stessa.
La legge 107/2015 nel comma 108 è stata a posteriori modificata (emendamento Puglisi) concedendo le assegnazioni provvisorie in deroga al vincolo triennale anche ai docenti neoassunti nell’anno 2015/16, viziando in questo modo la scelta dei precari di non produrre domanda e mettendo in discussione il principio di affidamento alla legge, base di qualsiasi Stato democratico.

Spariti anche i posti in deroga nel sostegno che alla luce dell’art.1 comma 69 l.107 erano esclusi espressamente dall’essere utilizzati per l’ organico dell’autonomia.

Alla luce di quanto su detto i docenti rimasti nelle graduatorie a esaurimento
CHIEDONO
– che venga, in primis, riconosciuto ai docenti storici delle GAE il ruolo ai fini giuridici, con  decorrenza da settembre 2016;
– che venga incrementato l’organico di potenziamento al fine di permettere la graduale immissione      in ruolo dei docenti ancora presenti in  GAE;
– che la legge 107/2015 non venga ulteriormente derogata a danno dei precari storici delle Gae, se non per interventi migliorativi che ne velocizzino lo svuotamento, a seguito di immissione in ruolo nella medesima provincia d’inserimento;
– che venga elaborato un piano biennale di svuotamento delle GAE provinciali in base ai futuri pensionamenti;
– che venga elaborata e pianificata una rimodulazione dell’organico complessivo passando una quota considerevole delle cattedre attualmente in organico di fatto a cattedre in organico di diritto; molte di queste cattedre (circa 80 mila) sono stabili da diversi anni e potranno essere trasformate con cattedre in organico di diritto, quindi utilizzabili per le future immissioni in ruolo dei docenti residuali Gae;
– che i docenti storici delle Gae vengano tutelati rispetto alle numerose sentenze che di fatto aprono a nuovi inserimenti a pettine nelle Gae  ( per legge vigente blindate e chiuse a nuovi ingressi);
– che, ove non fosse possibile impedire tali ingressi, i docenti attualmente in Gae ricevano tutela adeguata e dovuta attribuendo agli stessi un punteggio aggiuntivo che ne tuteli il merito e l’anzianità d’iscrizione nelle Gae impedendo che gli stessi di fatto vengano scavalcati dai nuovi eventuali inserimenti futuri;
– che venga ripristinata la quantità delle ore soppresse negli istituti tecnici e professionali, così come stabilito nelle sentenze del TAR del Lazio (sentenze 3527/2013, 6438/15, 3019/16), risanando una situazione che ha generato l’esubero di molti docenti e la loro mancata assunzione, specialmente di molti docenti iscritti in GaE e di ripristinare il numero di alunni per classe evitando le “classi pollaio”(uno degli obiettivi più ambiziosi decantati nella legge della Buona scuola);
-che per i prossimi due anni vi sia il blocco della mobilità, o almeno una sua riduzione al 25%, per permettere lo svuotamento delle Gae e che, in questa fase transitoria debbano essere previste delle soluzioni compensative per garantire la possibilità di aggiornare il punteggio ai precari che non riusciranno a prendere incarichi durante l’anno scolastico (salvaprecari);
-che sia confermata la provincialità delle Gae;
-che non vi sia un ulteriore piano assunzionale su base nazionale.

I precari delle graduatorie ad esaurimento oggi si trovano nella tragica posizione di chi ha preso una decisione di vita e familiare oltre che economica in base ad una legge che a domanda scaduta ha cambiato le carte in tavola.
Gli stessi si sentono ingannati e beffati da uno Stato e governo che invece ha il primario obbligo di tutelarli.
Chiedono giustizia e sono pronti a portare le loro istanze davanti ai tribunali italiani e in Europa, nel caso le stesse non vengano recepite dal ministero e dal governo”.


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